Napoli

La Polizia di Stato ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, smantellando un'organizzazione criminale operante principalmente nelle Regioni della Campania e del Lazio, costituita con il fine di aggredire le polizze assicurative del Ramo Vita di Poste Italiane, ottenendone la riscossione fraudolenta al posto dei legittimi titolari. I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale di Napoli.

Sei gli arresti in esecuzione della misura cautelare, 3 gli arresti in flagranza di reato relativamente ad alcuni degli associati - operativi soprattutto in territorio laziale - avvenuti durante le operazioni di illecita riscossione delle polizze, 48 le perquisizioni complessivamente eseguite nel corso delle indagini e 39 le persone indagate.

L'operazione denominata "Insider" giunge a conclusione di una complessa e articolata attività di indagine, condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica - Polizia Postale Lazio, coordinato dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, e diretta dalla Procura di Napoli.

L'indagine trae origine da alcune denunce presentate da ignari titolari di polizze del Ramo Vita di Poste Italiane, vistisi defraudati dei loro risparmi ed ha visto la collaborazione dell'ufficio Fraud Management di quest'ultima società, impegnato nelle indagini ispettive interne. Infatti, le attività investigative hanno consentito di documentare l'avvenuta riscossione fraudolenta di polizze per un totale di 1,5 milioni di euro, mentre la collaborazione con l'ufficio prevenzioni frodi di Poste Italiane ha permesso inoltre di sventare numerosi tentativi di riscossione fraudolenta per un importo di 3,5 milioni di euro, che l'organizzazione criminale stava pianificando ed attuando. 

La polizia postale, attraverso classiche attività di investigazione, quali pedinamenti ed appostamenti, con attività di intercettazione telefonica condotte per oltre 7 mesi, nonché mediante l'uso di strumenti tecnologici all'avanguardia, per l'analisi dei contenuti dei dispositivi informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni, è riuscita ad individuare il capo dell'organizzazione criminale, un pregiudicato napoletano che supervisionava tutta l'attività delittuosa, dall'aggressione iniziale dei titoli assicurativi di PosteVita al riciclaggio dei proventi illeciti.