Il segretario generale della Ugl Salerno, Carmine Rubino, ha espresso la sua profonda gratitudine al personale di Cardiologia emodinamica ed elettrofisiologia dell'ospedale di Eboli, dove è stato ricoverato recentemente per un'aritmia cardiaca. L'intervento di termoablazione trascatetere, eseguito con eccellente competenza, ha segnato un passo fondamentale nella gestione della sua salute cardiaca.
Rubino ha voluto evidenziare l'impegno costante e la professionalità del team medico, dal primario alla caposala e a ogni membro dell'equipe. L'ospedale di Eboli è stato riconosciuto come un centro di eccellenza, caratterizzato dalla dedizione al paziente e da un'efficienza operativa che garantisce un servizio di qualità.
L'apprezzamento di Rubino si estende a un appello più ampio, invitando le istituzioni, in particolare la Regione, a preservare e potenziare centri di eccellenza come quello di Eboli. La testimonianza personale di Rubino sottolinea l'importanza di investire nelle risorse mediche e nella formazione del personale, evitando lo smantellamento di strutture vitali e promuovendo un ambiente di lavoro sostenibile.
"Sono profondamente grato al team medico di Eboli per la loro straordinaria competenza nell'eseguire la termoablazione. Dal primario alla caposala, ognuno ha dimostrato un impegno senza riserve per il mio benessere. L'esperienza è stata resa ancor più confortante dalla loro professionalità", ha dichiarato Rubino.
L'appello di Rubino si concentra sull'urgenza di affrontare la situazione critica del personale infermieristico, costretto a orari massacranti per garantire la fornitura ottimale del servizio. "La sanità salernitana ha dei cervelli davvero in gamba. Bisogna metterli in condizione di salvare più vite umane possibili. C'è bisogno di potenziare la forza lavoro per evitare di sottoporre a turni massacranti chi opera nelle strutture ospedaliere della provincia", ha sottolineato.
Rubino, Ugl provinciale: "Io salvato dai medici dell'ospedale di Eboli"
"La Regione non smantelli e potenzi le eccellenze sanitarie del Salernitano"
Sara Botte