Il Presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi convocherà la Conferenza dei Capigruppo per l’inserimento nella prossima riunione del Consiglio la discussione sull’Autonomia differenziata delle Regioni a Statuto ordinario appena licenziata dal Senato per chiedere che la Camera dei Deputati voti negativamente sull’argomento.
Il Presidente Lombardi ha ricordato che già nell’ottobre del 2022 convocò il Consiglio Provinciale su un Ordine del giorno con il quale esprimeva alle Commissioni Parlamentari competenti la netta contrarietà al disegno di legge del Ministro Calderoli allora in fase istruttoria: il Consiglio inoltre chiedeva che l’approvazione del disegno di legge
comunque fosse subordinata alla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali (sanità, istruzione, trasporti) da garantire a tutti i cittadini italiani – secondo Costituzione.
Lombardi ha infatti sottolineato come il Consiglio Provinciale di Benevento approvò l’Ordine del giorno a voti unanimi (atto n. 29 del 31 ottobre 2022) chiedendo che l’invocata (dal Ministro Calderoli) Autonomia in attuazione della Riforma del Titolo V della Costituzione fosse approvata rispettando le direttive della Sentenza della Corte Costituzionale n. 220/2021 in materia proprio di LEP: ebbene, ha evidenziato il Presidente della Provincia sannita, dopo 15 mesi di discussione il Senato ha licenziato il testo Calderoli senza definire
affatto i LEP, senza nemmeno quantificare sul Bilancio statale le risorse finanziarie necessarie a garantire su tutto il territorio nazionale gli equilibri delle prestazioni dei servizi pubblici essenziali.
Non solo, ha aggiunto Lombardi, ma il Testo approvato dal Senato sancisce che non possa essere variato il Bilancio statale per procedere al riequlibrio delle prestazioni.
In sostanza, ha affermato Lombardi, si confermano tutti i dubbi su questa Autonomia differenziata e cioé, in sostanza, che la stessa finirà con l'aggravare in maniera irreparabile le diseguaglianze già oggi esistenti tra il nord ed il sud del Paese. "La sola conferma della spesa storica del Bilancio statale - ha commentato infine Lombardi -, dopo i robusti tagli per la sanità, i trasporti, l'istruzione, etc., non farebbe altro che perpetuare gli squilibri territoriali nell'erogazione dei servizi. Non basta – ha aggiunto il Presidente -: non procedere ad una equa ridistruibuzione in tutto il Paese della tasse statali, ma riservare la quasi totalità dell'importo al territorio che l'ha prodotto, si tradurrà nell'ulteriore depauperamento se non nella nella paralisi dei servizi pubblici nelle aree più deboli del Mezzogiorno".