Spaccio di droga in carcere, blitz alla casa circondariale “Fuorni” di Salerno. La Procura ha coordinato le indagini condotte da guardia di finanza e nucleo investigativo della polizia penitenziaria: 16 le persone arrestate (9 in carcere, 7 ai domiciliari) che dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e introduzione di telefoni cellulari in carcere.
Tra i destinatari del provvedimento cautelare anche l’agente della penitenziaria che lo scorso 21 dicembre puntò una pistola contro un superiore, dopo essere stato scoperto mentre provava ad introdurre droga in cella. Con lui anche la compagna, entrambi arrestati a Battipaglia dopo un inseguimento.
Complessivamente, sono 31 le persone indagate nella maxi indagine che ha visto impegnati i pm guidati da Giuseppe Borrelli: oltre a droga e smartphone in cella, vengono contestati anche reati come estorsione, vendita di armi, riciclaggio e autoriciclaggio.
Alla guida della presunta associazione criminale un detenuto vicino al clan De Feo che, dall’interno della casa circondariale di Salerno, gestiva le attività grazie a complicità interne ed esterne. Da Fuorni, secondo gli investigatori, si riuscivano a coordinare le piazze di spaccio a Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia.
Finanza e polizia hanno documentato l’ingresso di droga per un valore di circa 50mila euro. I pagamenti con carte prepagate e contanti. Grazie agli incassi del traffico di droga, il gruppo criminale aveva reinvestito parte dei guadagni in un centro estetico a Bellizzi e in un’auto di lusso: sia il centro che il veicolo sono stati sequestrati.
Il sodalizio, così come ricostruito dalla Procura, aveva ruoli preordinati e una rigida organizzazione: gli indagati si dividevano tra chi aveva il compito di reperire la droga, altri sim e cellulari, altri ancora la gestione delle carte prepagate.