Sette minatori, tra cui due cittadini cinesi, sono intrappolati in una miniera allagata nella provincia di Copperbelt, nello Zambia. I minatori, riferisce la stampa locale, facevano parte del personale che lavorava nella miniera di rame Macrolink, di proprieta' cinese, nella citta' di Ndola, vicino al confine con la Repubblica democratica del Congo (Rdc).

I minatori sono rimasti intrappolati sottoterra dopo che l'acqua e' entrata nella miniera, che e' ancora in costruzione. L'ambasciata cinese in Zambia ha affermato in una nota che sta fornendo "attrezzature per il drenaggio e altra assistenza necessaria, per integrare gli sforzi delle autorita' dello Zambia".

Macrolink ha temporaneamente sospeso le operazioni nella miniera. Augustine Kasongo, un alto funzionario governativo della provincia di Copperbelt, ha detto che finora una persona e' stata tratta in salvo. Nel frattempo le squadre di soccorso stanno cercando di pompare l'acqua dalla miniera. Secondo quanto riferito, i due cinesi intrappolati sono il supervisore della miniera e un controllore, mentre i cinque zambiani sarebbero membri del personale che lavorava sul fondo del pozzo della miniera.

L'incidente avviene appena un mese dopo che una frana ha seppellito decine di altri minatori nella miniera Seseli a Chingola, a circa 400 chilometri a nord-ovest della capitale, Lusaka.

La sorte dei circa 30 minatori scomparsi nella frana di fango rimane sconosciuta perche' i servizi di emergenza non sono riusciti a localizzarli. Lo Zambia e' tra i maggiori produttori di rame al mondo. Un numero significativo delle sue miniere e' gestito da stranieri. La settimana scorsa il presidente Hakainde Hichilema ha affermato che sarebbero state introdotte nuove leggi rigorose per regolamentare il settore e impedire agli zambiani di vendere licenze minerarie agli stranieri.