L’Istituto alberghiero di Ariano sarà completato o entrerà tra le incompiute? E' quanto si chiede i deputato Aleandro Longhi, coordinatore del comiatto Sat, salute, ambiente, territorio.
"Abbiamo appreso di una variante progettuale in corso d’opera che ha consentito una ripresa dei lavori del “Polo scolastico di eccellenza alberghiero e agroalimentare”. Il 10 dicembre 2018 era stato approvato il progetto. La gara per l’assegnazione dei lavori era stata indetta dal Commissario prefettizio e nel contratto si prevedeva la fine dei lavori per il 29 dicembre 2021 (ovvero, dopo circa 2 anni).
La giunta comunale, presieduta dal sindaco Enrico Franza, che ha tenuto per sé la delega ai Lavori pubblici, ha precisato nella delibera che “la variante si rende necessaria per superare le criticità esecutive dovute a particolari congiunture nazionali ed internazionali: prima il Covid, che ha determinato una serie di rinvii e chiusure del cantiere e poi la guerra in Ucraina che ha comportato una forte lievitazione dei prezzi dei materiali edili. Anzi, per alcuni materiali, l’impossibilità di reperirli. Ad ogni modo la variante ipotizzata non modifica le caratteristiche strutturali, architettoniche e funzionali dell’opera, ma garantisce una riduzione dei costi e quindi un risparmio da utilizzare per compensare parte dei maggiori oneri dovuti all’aumento dei costi dei materiali e alla particolare condizione di mercato a seguito del Covid… […]. Adesso per completare i lavori c’è più utilizzo di ferro e cemento e meno utilizzo di legno lamellare, i costi sono arrivati alle stelle. Inoltre la variante è servita per risolvere le riserve che l’appaltatore aveva individuato in circa 210.000 euro."
Ritengo necessarie alcune imprescindibili osservazioni
1) Di norma negli appalti si prevedono delle penali a carico dell’appaltatore che non rispetta gli impegni contrattuali, quindi una penale per i giorni o i mesi o gli anni di ritardo non giustificato. In questo caso, il Comune di Ariano ha previsto e applicato le penali?
2) Il lockdown per Covid ad Ariano è stato di 45 giorni, quindi dal 29 dicembre 2021, data prevista per il termine dei lavori, si poteva arrivare al 13 di febbraio del 2022.
3) La guerra in Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022, quindi quando i lavori avrebbero già dovuto essere ultimati e, comunque, il materiale edile avrebbe dovuto già essere stato acquistato.
4) Dov’è scritto che se l’impresa costruttrice aveva individuato 210.000 euro di riserve (n.d.A: maggiorazione economica richiesta dalla ditta rispetto al prezzo pattuito), il Comune dovesse pagarle a pié di lista?
5) Considerando che i ritardi nei lavori rispetto ai tempi contrattuali hanno comportato l’aumento dei prezzi dei materiali causati sia dall’inflazione che dal conflitto in Ucraina, perché questi maggiori costi devono ricadere sulla collettività? E per quale motivo il Comune non ha applicato le penali all’impresa? E inoltre, perché la collettività si deve accontentare di un’opera realizzata con materiali meno pregiati di quelli previsti dal progetto originario?
6) È preciso dovere del sindaco far sapere agli Arianesi quando contrattualmente termineranno i lavori e se il Comune abbia intenzione di sanzionare con penali la ditta costruttrice a causa dei ritardi accumulati. Un appalto che prevedeva due anni di lavori, sta ormai arrivando ai cinque anni: non vorremmo che l’opera si aggiungesse alle altre numerose incompiute, già presenti sul territorio arianese.