"Bisogna essere fortunati ad avere il magistrato giusto, Giudice di Pace di Benevento, che svolga la sua attività di snellimento dei carichi pendenti". Inizia così una nota dell'avvocato Italo Palumbo, che scrive: "Spesso succede che una richiesta di provvedimento monitorio (decreto ingiuntivo) rimane inevaso per circa un anno. Si va in ufficio, si sollecita il magistrato, si hanno rassicurazioni che verrà celermente fatto, ma in effetti rimane tutto come prima. Ho chiamato il Presidente dell’Ordine degli Avvocati per capire cosa sta succedendo ed ho avuto, come potevo immaginare, la risposta dell’interessamento del Consiglio dell’Ordine, sul disservizio, tanto da aver coinvolto la Presidenza del Tribunale. È cambiato qualcosa? Non sembra".
Secondo Palumbo, "tutto rimane inalterato. Una diseguaglianza di trattamento per i cittadini. C’è chi ha la fortuna di vedere assegnato il proprio fascicolo ad un magistrato più celere e più laborioso e vedere il proprio diritto rapidamente soddisfatto; al contrario, c’è chi deve aspettare per il rilascio di un decreto ingiuntivo un anno e/o forse più, perché il magistrato a cui è stato assegnato il fascicolo è un po' pigro. Il procedimento per il rilascio di un decreto ingiuntivo dovrebbe essere rapido, ma spesso si rischia che duri più di un giudizio ordinario, oppure una riservata che non viene sciolta da circa un anno e mezzo".
È il carico di lavoro che fa la differenza? , si chiede il legale. "Non credo - aggiunge -. Se così fosse, qualcuno dovrebbe razionalizzare il carico di lavoro per rendere efficace e rapido tutto il servizio giudiziario presso il Giudice di Pace di Benevento.Ci sono rimedi che vanno adottati? Ci appelliamo alla Presidenza del Tribunale, per verificare le cause del disservizio, al fine di risolvere il problema. Nulla ci aspettiamo dalla referente dei Giudici di Pace di Benevento".
La conclusione: "Nessuno obbliga i giudici di Pace a svolgere quella funzione, se scelgono di farla, la facessero bene e nel rispetto dei diritti dei cittadini e del lavoro degli avvocati. Spero che l’Ordine degli avvocati assuma, responsabilmente, una posizione più incisiva che possa essere da stimolo per una regolarizzazione dell’attività dei Giudici di Pace, per rendere più celere la giustizia anche alla luce dei tanti discorsi, a volta strumentali e di comodo, cui quotidianamente assistiamo sui tempi della giustizia e sulla certezza del diritto, soprattutto in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario".