Si è tenuta questa mattina l'udienza presso la Corte dei Conti - Sezione regionale di controllo per la Campania, in merito al giudizio giudizio legato al monitoraggio del piano di
riequilibrio del Comune di Scafati, al fine di misurare il raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti nel PRFP.
Il sindaco Pasquale Aliberti, al termine dell'udienza, si è detto fiducioso. "Abbiamo fatto un ottimo lavoro di squadra rispetto alle criticità che ci sono state sottolineate dalla Corte dei Conti per il triennio 2021-2023, spiegando per alcune di esse che si trattava di errori formali. Alla nostra gestione non viene imputato assolutamente nulla ma ci sono alcuni punti difficili da chiarire, rispetto a chi ci ha preceduto e che è andato lì per firmare un Piano di Riequilibrio che prevedeva la vendita del patrimonio e un aumento delle entrate tributarie sulle quali non è stato concretizzato nulla", ha spiegato il primo cittadino di Scafati.
"I punti da discutere, infatti, restano la vendita delle Farmacie (bisogna chiudere assolutamente il contenzioso per passare poi alla valorizzazione eventualmente e alla vendita delle stesse) e quella di un patrimonio che non è vendibile come lo Stadio Comunale o palazzetto dello sport “PalaMangano”. Altro argomento importante è sicuramente l’incasso sui tributi e i debiti fuori bilancio che bisogna assolutamente riconoscere e che in questi anni non sono stati mai portati in Consiglio comunale. A nostro vantaggio abbiamo, invece, la vendita dei lotti del Piano di Insediamento Produttivo che è in itinere e che dovrebbe portarci ad un incasso, entro quest’anno di almeno 4,5 milioni di euro, il recupero delle somme del FUA non versate dagli altri comuni quando eravamo comune capofila, l’incasso sugli oneri di urbanizzazione, il risparmio di oltre 500 mila euro grazie al 40% dei corpi illuminanti a LED e all’investimento che abbiamo fatto, l’esternalizzazione delle tre strutture sportive che non ci comporterà più manutenzione ordinaria e straordinaria, i nicchiai cimiteriali sui quali bisogna accelerare nella vendita, quelli realizzati e mai venduti e quelli che dobbiamo mettere in piedi.
In questi anni l’unica manovra che è stata messa in campo per il rientro dal debito è stata semplicemente il risparmio sulla spesa corrente del personale che ha creato anche notevoli disservizi. Avevamo 240 dipendenti con una spesa corrente di oltre 10 milioni di euro, ne abbiamo ritrovati 110 con un risparmio annuale di circa 5,5 milioni di euro.
Resto positivo soprattutto per aver esposto le attività ultime che abbiamo messo in campo compreso il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, il rafforzamento dell’ufficio legale e l’attività che abbiamo svolto sui tributi con l'individuazione di quelle famiglie e di quelle aziende che non erano iscritte neanche nella banca dati per il pagamento della Tari (siamo riusciti a recuperare, con una sola unità lavorativa, addirittura 1 milione di euro sul Tari). Resto positivo sul risanamento del Comune - ha concluso Aliberti - soprattutto alla luce di una visione e di una strategia che naturalmente cambia questo piano di equilibrio, obsoleto sotto molti aspetti rispetto agli impegni assunti e non più attuale alla luce della visione e delle potenzialità di cui abbiamo parlato".