Limatola

La As Lim Italy, associazione liberi imprenditori italiani presieduta da Alessandro Fucci condanna fermamente "questa ondata irrefrenabile di femminicidi, retaggio di una cultura patriarcale arcaica e vetusta,anacronistica che sosteneva il completo dominio del maschio nel rapporto con il genere femminile. Il maschilismo ed il patriarcato non hanno più ragione di esistere in una società civile come la nostra dove prevale il rispetto della persone a prescindere dall’appartenenza sessuale".

"Le statistiche in tema di femminicidi sono impietose:Femminicidi in Italia: le storie di tante vite spezzate.Dall’inizio dell’anno uccise 57 donne, 3 nelle ultime 24 ore.

Uccise per mano di chi diceva di amarle.29 luglio 2023 L’ultima vittima in ordine temporale è una ragazza giovanissima, Sofia Castelli, di soli 20 anni. A ucciderla nelle prime ore del mattino di sabato 29 luglio il fidanzato, il 23enne Zakaria Atqaoui, che l’avrebbe colpita con più fendenti alla gola, per poi confessare il delitto ai carabinieri . L’episodio di cronaca più eclatante di femminicidio è quello di Giulia Cecchettin, ha avuto maggiore risonanza mediatica , ed è diventato il simbolo della lotta contro il patriarcato ed il maschilismo più bieco. E’ debolezza del sistema patriarcale ad armare la mano dei femminicidi, e il suo estremo e violento tentativo di non dissolversi. Il suo sistema ha regnato per millenni non solo con l’esercizio della forza, ma con l’accettazione della responsabilità che ne derivava”. Nel mondo arcaico il maschio svolgeva il ruolo dominante perché nutriva le donne e i figli, li proteggeva, ne garantiva la sopravvivenza. “Chi, tra i violatori, gli assassini, può prendersi oggi questa responsabilità?” Le donne non hanno più bisogno di essere difese o nutrite, se la cavano benissimo da sole. Nel caso dei femminicidi siamo dunque, di nuovo dentro un contesto di disperazione, ma non è più la disperazione degli alcolisti o dei disoccupati del mondo rurale che fu.

Filippo Turetta, l’assassino di Giulia Cecchettin, era tutt’altro che un maschio alfa. Tutti lo descrivono come mite, riservato, silenzioso. Un figlio perfetto dice suo padre, uno che non aveva mai dato problemi. Mai un litigio, una rissa, un gesto violento. Com’è possibile che uno così sia diventato un assassino?

“La violenza contro le donne non ha matrici passionali o amorose”, “si tratta di brutalità allo stato puro, inadeguatezza totale a gestire le proprie reazioni emotive, volontà di possesso e di dominio assoluto, come se i corpi fossero una proprietà privata e potessero essere resi in schiavitù perpetua. Esiste un nesso molto stretto tra uomini violenti  e un’educazione che, quando erano bambini, ha precluso la possibilità di litigare, impedendo loro di imparare a stare nelle contrarietà non imparano ad ascoltare l’opinione degli altri; non imparano ad affrontare la divergenza; non imparano a tollerare un’opposizione alla propria volontà. E così non riescono a relazionarsi nelle situazioni critiche ed esplodono in rabbia e violenza”. Il discorso sull’educazione dei maschi comincia dai padri che da padri padroni rischiano di trasformarsi oggi in “padri peluche” (nell’assenza di argini, il possibile seme della violenza)".

La Aslim Italy, nella persona del presidente Alessandro Fucci, esprime la sua netta contrarietà auspicando l'instaurazione di un futuro della società civile caratterizzato dal rispetto dei generi, dall'armonia e dalla pace sociale