Alla fine recuperando il pensiero ancora attuale di Francesco De Sanctis, si è preso atto della inadeguatezza dell'attuale classe dirigente dell'Irpinia.
E' quanto emerso dal confronto presso la biblioteca provinciale di Avellino sul tem: "Francesco De Sanctis, le classi dirigenti e il Mezzogiorno contemporaneo". Protagonisti del dbattito, moderato dal direttore di Otto Channel e Ottopagine, Pierluigi Melillo, sono stati Gerardo Capozza, presidente di Sistema Irpinia, e Antonio Toni Iermano, professore ordinario di letteratura italiana all'Università degli studi di Cassino e appassionato studioso del pensiero di De Sanctis.
Il dibattito è partito dall'attualità del pensiero di De Sanctis rispetto a un Mezzogiorno dimenticato. "Ma – ha argomentato Iermano, davanti a un pubblico attento e qualificato nella sala Penta della biblioteca – oggi quel pensiero non è attuabile".
E lo ha ribadito anche Gerardo Capozza: "De Sanctis già all'epoca denunciava i mali della politica tra personalismo e trasformismo. E oggi la situazione non è cambiata, anzi è peggiorata perché siamo passati da un classe dirigente che negli anni del dopo sisma ha avuto un'intuizione importante portando l'industria in una provincia che viveva solo di un'agricoltura povera e scrivendo in pochi giorni una legge, la 219, che avrebbe consentito a questa terra di riscattarsi dopo l'immane tragedia del terremoto".
In fondo è la cultura che manca nella politica di oggi. Il professore Iermano ha concluso ricordando alcuni passaggi delle pubblicazioni di De Sanctis e invitando la città di Avellino a visitare la mostra sul letterato e politico irpino dal titolo "Atomi erranti", una mostra dal gramde valore culturale e scientifico.