Benevento

(frasan) A volte ritornano... Il mondo del calcio è costellato di ritorni clamorosi, di vittorie ripetute così come di grosse delusioni. Anche il Benevento nella sua nonagenaria storia ha provato qualche volta a riavvolgere il nastro col passato, non solo riaprendo le porte a giocatori che avevano lasciato il segno, ma persino ad allenatori andati via precocemente. 

Chi ricorda Piero Santin? Primi anni settanta. La nuova società giallorossa l'aveva individuato come possibile tecnico che potesse aprire un ciclo: stagione 72-73, l'istriano aveva 38 anni, ma aveva anche appena vinto un campionato alla Juve Stabia. Sulla panchina giallorossa non andò come si sperava: il Benevento finì secondo a due punti dalla Nocerina che fu promossa in C. Le strade si separarono presto: alle falde della Dormiente arrivò Francisco Ramon Lojacono e lui il campionato lo vinse subito (73/74) riportando la strega in C. Ma la società ritornò sui suoi passi e in terza serie riaffidò la squadra a Piero Santin, che finì quarto al primo anno (74/75), sfiorando la B clamorosa l'anno seguente (75/76), secondo a 2 punti dal Lecce con una formazione tra le più amate della storia giallorossa (quella dei Sartori, Penzo, Franceschelli, Ranzani e così via). Santin tornò per la terza volta nel Sannio nel 2001-02 da direttore generale, anche se finì col guidare dalla panchina la squadra e salvarla dalla retrocessione nei due emozionanti play out con la Nocerina

Clamorosi ritorni atto secondo. Stagione 90-91, quella del presidente svizzero-pontese Mario Peca. Squadra super (D'Ottavio, Puce, Rossi, Ferri, Bottalico) affidata a Gigi Boccolini. Stagione regolare dominante, girone vinto con 11 punti di vantaggio sulla seconda. Poi il terribile spareggio con la Juve Stabia per la promozione in C2 perso in circostanze irripetibili. Divorzio inevitabile: Boccolini va al Castel di Sangro per due brillanti stagioni in C2 (6° e 4° posto), ma nel 93/94 la società presieduta da Mario Cotroneo decide di affidargli di nuovo la panchina della strega per riprovare l'assalto alla C2. Insieme a lui tornano giocatori come D'Ottavio, Puce, Rossi ed è un trionfo. La strega torna in C tra bagni di folla e entusiasmo crescente. Boccolini rimane anche nella stagione seguente e arriva ai play off per la C1 (persi sol Savoia).

Clamorosi ritorni atto terzo. Gianni Simonelli, il “professore di Saviano”, stravince il campionato con la strega nel 2007/08. Ha già guidato la squadra giallorossa nella stagione precedente perdendo la finale play off contro il Potenza. Il suo è un “sì” sofferto per il secondo anno in giallorosso, ma il campionato lo ripaga alla grande. Il Benevento approda in C1 con 4 giornate d'anticipo staccando la seconda in classifica (Pescina) di ben 9 punti. Il “prof” non rimane in C1, ma viene richiamato dal presidente Vigorito nella stagione 2011-12 per riaprire un ciclo. Non va come sperato e Simonelli lascia la panchina dopo 14 giornate al compianto Carmelo Imbriani (e a Martinez).

Ci sono anche altri ritorni abbastanza clamorosi, come quello di Lino De Petrillo in panchina nel 1980-81 dopo che aveva vestito la maglia rossonera della Sanvito, o come quello di Lamberto Leonardi, allenatore per poche settimane nel 79/80 dopo aver giocato nella fantastica squadra di Lojacono nel 73/74. Infine di Paolo Specchia, primo allenatore scelto da Vigorito nella stagione intermedia del 2005/06 (assunto dopo Gabetta e Florimbj) che s'era già seduto sulla panchina giallorossa per il finale della stagione 2000-01.

La storia ora si ripete con Gaetano Auteri, condottiero dello storico Benevento che nel 2015/16 tagliò per la prima volta nella storia il traguardo della serie B. Il tecnico di Floridia ci riprova con la sua solita carica contagiosa. L'auspicio è che possa ripetere le gesta di Santin e Boccolini, che furono tutt'altro che delle “minestre riscaldate”.