Angri

Una fiaccolata per chiedere giustizia, per far sì che nessuno dimentichi la crudeltà avvenuta. Diverse centinaia di persone si sono ritrovate ieri sera ad Angri per ricordare il piccolo Leone, il gattino scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada nei giorni scorsi, poi deceduto nonostante i tentativi dei veterinari di salvagli la vita.

In tantissimi sono scesi in strada per commemorare “un’anima seviziata, maltrattata, durante ma anche dopo la morte", e al grido di "Mai più" hanno chiesto alle istituzioni di fare giustizia, alle forze dell'ordine di indagare affinchè venga fuori il responsabile.

Il corteo

Il corteo, organizzato dalla Lega del Cane di Cava de' Tirreni, è partito alle 18 dalla chiesa di Sant'Antonio di via Orta Loreto ad Angri, ed ha visto la partecipazione di tantissime persone, che hanno portato striscioni e ceri per ricordare il povero felino. La fiaccolata è stata anche trasmessa via social, e tantissimi, anche da casa, hanno acceso una candela in ricordo di Leone e partecipato idealmente alla marcia. 

Presente all'iniziativa, per manifestare la propria solidarietà, anche il deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli che, pochi giorni fa, ha portato il caso del gattino Leone anche in Parlamento: "Non possiamo ignorare la crudeltà di queste azioni, è tempo di rivedere le normative, di garantire una giustizia che ponga fine a questi orrori", ha detto nel corso del suo intervento l'onorevole. La marcia è stata anche l'occasione per riaccendere i riflettori sulle pene previste in caso di maltrattamento di animali, giudicate spesso ancora "troppo poco severe".

Le indagini continuano

Intanto, proseguono le indagini per cercare di individuare il responsabile (o i responsabili). Al momento, non ci sono indagati: si procede contro ignoti. "Le indagini procedono" ha assicurato il sindaco che tiene anche a precisare che "Angri non è questa e non accetteremo mai di essere ricordati per questo episodio". Da cittadini e associazioni arrivate da tutt'Italia arriva un unico appello: "Trovate il colpevole". 

"La forza di Leone ci ha insegnato tanto. Nonostante le sue condizioni assurde, atroci, inaccettabili amava le coccole, faceva le fusa e se lo accarezzavi sulla testa chiudeva gli occhi e la spingeva per averne delle altre. Ha mangiato dal primo istante, voleva restare e questo ha sconvolto e stravolto le nostre vite. Grazie a tutti coloro che sono venuti stasera alla fiaccolata e grazie a chi da casa ha acceso una candela per lui", il messaggio di dolore del Canile di Cava de' Tirreni che, dal primo all'ultimo momento, ha provato a salvare il piccolo Leone.