Benevento

(f.s.) Ci vuole un guizzo, una reazione piena, un moto d'orgoglio. Una risposta ferma a tutto quello che è avvenuto nell'ultimo mese. Perchè ne sono avvenute di cose... Al di là dei soliti infortuni che privano di volta in volta il Benevento di giocatori importanti, c'è stato lo scandalo delle scommesse illegali, la debacle inattesa e terribile di Monopoli, le sconfitte nei due derby campani contro Juve Stabia e Avellino. Con tutto ciò che ne è seguito. L'umore è quello che è, mettiamoci le “ingiustizie” della “giustizia sportiva” e pure la decisione del Casms di dare parere negativo alla trasferta dei tifosi a Latina (ovvio che sia già arrivata l'accettazione – scontata - da parte del Prefetto pontino) e il quadro è bello e completo.

Bisogna essere bravi a liberarsi da tutte queste scorie. A Latina si può giocare una buona partita, perchè il campo in erba naturale lo consente e perchè la squadra di Di Donato è tra quelle che giocano di più e aggrediscono di meno in questa serie C fatta per lottatori di wrestling.

Senza cercare soluzioni complicate, Andreoletti la squadra se la trova quasi bella e fatta. In difesa difficile che possa contare su Terranova, per cui la linea a tre non può che essere composta da El Kaouakibi, Berra e Capellini. Così anche a centrocampo. Fuori gioco Tello (ma lo è già da tempo...), a mezzo servizio Pinato, non può che toccare a Karic, Agazzi e Talia. Per dare una mano nel corso della partita ci sono il giovane e pimpante Alfieri e il polacco Kubica. Esterni? Sembra difficile pensare a soluzioni diverse da Improta e Masciangelo. L'unico dubbio rimarrebbe per l'attacco: ancora insieme Ferrante e Marotta, o uno dei due insieme ad un trequartista (Bolsius o Ciano)? Si gioca lunedì al Francioni e il tecnico giallorosso ha ancora un paio di giorni per pensarci. Qualche soluzione alternativa esiste, ma le trovate estemporanee non hanno finora pagato. E' auspicabile che prevalga la semplicità.