Pontecagnano Faiano

«Aldo Autuori non è mai stato un mafioso o un camorrista», tuona Antonio Noschese («tuo fratello dal cognome diverso ma dallo stesso flusso sanguigno») attraverso la voce di una donna.

Parole pronunciate dal pulpito della chiesa del Santissimo Corpo di Cristo di Pontecagnano Faiano, dove si sono tenuti i funerali dell’imprenditore 45enne, ucciso con dieci colpi di pistola la sera del 25 agosto in via Toscana.

Un episodio tuttora avvolto nel mistero e che ha lasciato il segno sull’intera comunità di Pontecagnano Faiano, ritrovatasi mercoledì mattina per dare l’ultimo saluto ad Aldo Autuori. Il feretro, partito dall’obitorio dell’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia, è spuntato in piazza Risorgimento poco dopo le 11,15, alla presenza di amici e parenti. I più giovani hanno indossato una maglietta nera che ritraeva sulle spalle l’immagine dell’Orso Yoghi, personaggio dei cartoni animati a cui veniva affettuosamente paragonato l’imprenditore.  

Il parroco Pietro Cianfoni e il concelebrante padre Domenico Pagliari hanno dispensato parole di conforto ai presenti: «Noi siamo deboli e fragili e soltanto con la forza possiamo perdonare. L’istinto ci dice di odiare, di vendicare. Invece Gesù sulla croce ha detto “perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Un grande esempio, di un uomo come noi. È per questo che dobbiamo imparare ad avere un cuore che sappia accogliere la salvezza e il perdono».

È toccato a una ragazza, invece, il compito di leggere la lettera scritta da Antonio Noschese: «Ci ritroviamo in chiesa per il rito funebre di una persona speciale - ha esordito -, una persona che tanti anni fa ha compiuto un gesto che mani nessuno si sarebbe aspettato, e per il quale nemmeno lui sapeva dare una spiegazione, ma per il quale ha chiesto perdono. Tengo a dirvi che lui, Aldo Autuori non è mai stato un mafioso, né tantomeno un camorrista. Esigo che mai nessuno ne dubiti. Nello stesso tempo non voglio che si possa pensare a lui come uno smacco sia per la città di Pontecagnano che per la stessa famiglia Autuori. Lui è semplicemente il nostro Orso Yoghi e null’altro».

 

Redazione Sa