Avellino

di Paola Iandolo 

Attenuazione della misura per Livia Forte: i giudici della Cassazione hanno annullato per la seconda volta la decisione del tribunale del Riesame di Napoli, rinviando gli atti ad un’altra sezione del tribunale partenopeo.

La ricostruzione La vicenda inizia nell’ottobre del 2022, quando i difensori di Livia Forte (detenuta dal novembre 2020 nel carcere di Latina, con l’accusa di aver promosso un’associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta) impugnano davanti al Tribunale della Libertà di Napoli il rigetto dell'istanza di attenuazione della misura cautelare in carcere del Tribunale di Avellino il 26 ottobre 2022. Il 14 dicembre 2022 il Tribunale del Riesame di Napoli respinge l’appello proposto dalla difesa di Forte – rappresentata dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Roberto Saccomanno - riconoscendo che aveva reso dichiarazioni in sede dibattimentale nel parallelo processo al clan Partenio, ma aveva negato la sua partecipazione all'organizzazione. Per i giudici napoletani quella di Livia Forte fu "una scelta palesemente dettata dalla mera convenienza, originata dalla sussistenza di un granitico compendio militante a suo carico, nel contempo insistendo in una ostinata e inverosimile negazione, circa la propria appartenenza alla compagine mafiosa indicata in contestazione". Ed ancora per i giudici del Tribunale della Libertà, una misura attenuata avrebbe consentito alla donna di "riannodare i legami precedentemente intessuti con pericolosi ambienti malavitosi". Ma la questione approdata di nuovo davanti ai giudici dell'Ottava Sezione del Tribunale della Libertà di Napoli viene nuovamente rigettata.  Dopo un nuovo ricorso depositato dai legali la questione è tornata davanti ai giudici della Suprema Corte, che hanno invece condiviso le valutazioni della difesa e annullato nuovamente con rinvio a nuova sezione del Riesame la decisione sulla possibilità di attenuazione della misura.