Salerno

"Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli agenti. Servono, e il Sappe lo rivendica da tempo - inascoltato dalle istituzioni deputate ad intervenire - urgenti provvedimenti per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a polizia e carabinieri, ossia pistola “taser” e l’istituzione in ogni carcere una sezione custodiale chiusa dove detenere e vigilare i detenuti più facinorosi o che si rendono protagonisti di episodi di violenza minacce nei confronti del personale": è la denuncia del segretario regionale della Campania del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Tiziana Guacci.

La sindacalista evidenzia che "nel carcere di Salerno è da giorni che i detenuti della Prima sezione stanno protestando, oltre alla battitura delle suppellettili, non permettono la chiusura nelle loro celle, rimanendo dal 7 dicembre aperti h24 all'interno della sezione. Neppure l’intervento di comandate e direttrice è stato utile a stemperare la tensione e alcuni detenuti non li hanno fatto nemmeno parlare, facendo addirittura saltare le serrature dalle celle tanto che qualche cancello traballa perché non sono in grado di risolvere e gestire i problemi dell'acqua calda e riscaldamento".

Impietosa la denuncia del Sappe: "Quel che è sta avvenendo a Fuorni è inaccettabile e ci ricorda per l'ennesima volta quanto sia pericoloso lavorare in un penitenziario. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari della Campania, contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Rinnoviamo, alla luce dei gravi fatti la richiesta di un incontro con i vertici dell’amministrazione penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, a cominciare dalle tutele da assicurare al personale in servizio".

Nel quadro complesso della situazione, Guacci evidenzia che "alcuni giorni fa un detenuto è stato autorizzato a dormire in uno stanzino di fronte all'Ufficio matricola: pare che l’uomo avesse anche una certa libertà di movimento ed ha brutalmente aggredito un poliziotto, costringendo quest'ultimo a ricorre alle cure ospedaliere, con relativa prognosi di cinque giorni". 

Non solo. "La situazione penitenziaria campana è sempre più critica - dichiara Donato Capece, segretario generale delSappe -. Va bene l’intendimento del Governo orientato a non avere alcuna indulgenza verso chi aggredisce i nostri poliziotti e va quindi nella giusta direzione il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza e l’espiazione di pena in carcere. Ma servono con urgenza fatti concreti".