Vico Equense

E' scontro frontale tra l'Amministrazione comunale di Vico Equense e il WWF Terre del Tirreno a seguito dell'esposto presentato dall'associazione ambientalista sugli interventi in corso di realizzazione sul Monte Faito che, a detta del WWF, comprometterebbero la salute degli alberi. Claudio D'Espoisto, presidente del WWF, ha dichiarato: "Nel Comune di Vico Equense, sul monte Faito, sono in corso da tempo lavori di scavo alla base dei grossi pini secolari in via della Fattoria, di fronte all’area utilizzata per il campo del Faito doc-festival, oltre che in Strada allacciamento, via Strada Alta, via Nuova Monte Faito, Strada delle Pendici e altrove. In pratica, le opere sono in corso su quasi l’intera montagna“.

La denuncia, corredata da un corposo dossier fotografico, è stata presentata all'autorità giudiziaria e il WWF si è riservato di costituirsi parte civile.
Dal Comune però questa volta la reazione non si è fatta attendere e con una nota congiunta a firma del sindaco Giuseppe Aiello, del vice sindaco Benedetto Migliaccio delegato al Monte Faito, Luigi De Martino assessore ai LL.PP. e di Gennaro Cinque consigliere comunale e consigliere regionale, sono stati precisati tutti gli interventi in corso e preannunciata una denuncia alla procura della Repubblica e un esposto al WWF Italia contro il circolo territoriale.

La nota dell'amministrazione comunale di Vico Equense

Quando si tratta di Monte Faito tutti parlano ma non abbiamo mai visto nessuno darsi sul serio da fare. Una volontà, quella di non far crescere questa meravigliosa montagna, alla quale ci opponiamo con forza e con opere concrete.

È stata data notizia alla stampa di un presunto esposto relativo ai lavori in atto sul Faito. Con questo esposto, dicono che la Procura della Repubblica sarebbe stata informata di una situazione di emergenza, corredata da un dossier fotografico che, tra l’altro, contiene scatti fotografici relativi a tempi e luoghi che non rispondono all’effettivo stato delle cose.

Ebbene, gli interventi sulla vegetazione sono stati effettuati dalla Regione Campania, ovviamente al seguito di esperti e tecnici del settore. Quelli relativi alla rete fognaria, pressoché assente nella quasi totalità degli edifici presenti sul Faito, di concerto con l’Ente Idrico Campano e la Gori. Quelli relativi alla rete antincendio, infine, grazie a un progetto PNRR in corso di realizzazione, per non far ripetere lo scempio subito dai devastanti incendi di qualche anno fa; sempre a carico del comune il ripristino totale della pubblica illuminazione divelta dopo gli incendi terribili del 2017. Senza tener conto dei progetti di convivialità urbana che permetteranno un rilancio del Faito dal punto di vista turistico, paesaggistico e commerciale. Uno sviluppo che abbiamo recentemente promosso e rinforzato con l’attivazione della Commissione VinCa, che vigila e vigilerà sulle procedure in atto allo scopo di tutelare la natura e l’ambiente che ci circonda.

Si tratta di interventi pianificati per risanare il territorio devastato dagli incendi

Ma di tutto questo gli “spiegoni” non sanno nulla. O fanno finta di non sapere, peggio ancora “accendendosi ad intermittenza” come le luci di Natale. Un argomento sì, l’altro no. E allora saremo noi ad andare fino in fondo a questa vicenda, con un dossier che verrà inviato a Procura della Repubblica, Prefettura di Napoli, Comando dei Carabinieri Forestali e WWF Italia, affinché si indaghi sui “pretesti” che spingono attivisti di un’associazione ambientalista a collezionare immagini, alterando i tempi e i luoghi, pur di dimostrare il “male”.

Ci chiediamo come mai, di contraltare, non risultano denunce e/o esposti relativi agli scarichi abusivi, a cui la Regione sta ponendo rimedio; oppure in merito al recupero di tutti i versanti di salita al Faito. Non sono gravi problemi anche quelli? Il taglio abusivo degli alberi del Faito, che noi abbiamo denunciato, non rientra nelle attività di tutela? A riscontare i fatti no! Deve essere più interessante inseguire “il quarto d’ora di celebrità” diffondendo esposti che non rispondono a verità o attivarsi a giorni alterni, a seconda dei casi.

Ben vengano esposti e denunce, a patto però che ci si informi bene, alla fonte e con una visione a 360 gradi delle iniziative poste a salvaguardia e tutela del Monte Faito. Una visione che dovrebbe avere un dialogo costante con enti e associazioni e che invece viene offuscata da interferenze di dubbia entità e con una corsa ai fantasmi che non ha motivo di esistere.