Come accaduto 12 anni fa, la parola "scommesse" torna a essere accostata al Benevento Calcio a pochi giorni dal derby con la Juve Stabia. Ieri mattina, la Guardia di Finanza ha perquisito l'abitazione di Pastina, sequestrandogli i dispositivi digitali. Il difensore giallorosso sarebbe coinvolto nelle indagini che si stanno effettuando in maniera capillare in tutta Italia dopo il caso Fagioli. Con Pastina, sono implicati anche gli ex calciatori del Benevento Letizia (il cui cartellino è ancora di proprietà del club giallorosso), Forte e Coda, con i fatti che risalirebbero allo scorso anno. Alla base degli accertamenti c'è l'articolo 4 della legge 401 del 1989, il quale prevede il divieto agli sportivi di scommettere sulla propria disciplina, in questo caso il calcio. Pastina si è detto estraneo ai fatti, mentre il Benevento è comprensibilmente irritato per essere stato accostato, attraverso un suo attuale tesserato e ad altri ex, a simili tematiche totalmente estranee al modo di vivere la vita e lo sport da parte della proprietà. In questo discorso, il Benevento è parte lesa e sta operando a tutela della propria immagine, in attesa che le indagini facciano corso.
Benevento, Pastina e tre ex giallorossi indagati per scommesse illegali
Irritato il club sannita che è parte lesa, in attesa che l'inchiesta faccia il suo corso
Redazione Ottopagine