Salerno

È il 9 settembre del 1943, il giorno dopo l'Armistizio. È il giorno dello sbarco a Salerno, della "Operazione Avalanche", dove avalanche, in italiano valanga, doveva rappresentare la modalità con cui si sarebbe dovuto verificare lo sbarco. Per Pond si tratterà invece si di una "valanga", ma di errori, strategici e militari, una valanga di errori le cui ripercussioni finirono con il riverberarsi ulteriormente sulla popolaziome salernitana già di per sè stremata.

Il cielo di Salerno si riempì degli aerei alleati già nel tardo pomeriggio dell'8 settembre come racconta nel suo "Salerno 1943" don Arturo Carucci, cappellano del Sanatorio. I primi bombardamenti in serata per scardinare le postazioni tedesche.

La mattina del 9 settembre 1943 il mare di Salerno appariva ai suoi abitanti totalmente occupato da navi militari e mezzi anfibi alleati. Con questa operazione gli alti comandi intendevano costituire una importante testa di ponte nel territorio dell'Italia continentale, che avrebbe permesso alle truppe della 5ª Armata statunitense del generale Mark Clark, di ricongiungersi con l'8ª Armata di Bernard Montgomery proveniente da sud, avanzare quindi verso Napoli e il suo fondamentale porto, e attaccare infine le postazioni difensive tedesche lungo la linea del Volturno.

Riviviamo quel giorno attraverso significative foto d'epoca condivise dall'associazione "Salerno Capitale".

 

Redazione Sa