Eboli


Il ruolo genitoriale dei detenuti è il tema, spesso sottovalutato dai più, posto al centro di due iniziative che si svolgeranno, rispettivamente, il 12 e il 19 settembre prossimo presso l’Istituto a Custodia Attenuata di Eboli. Messa fortemente in discussione dall’esperienza della reclusione, quello della genitorialità è un aspetto ancor più delicato sia per chi si vede privato del contatto col proprio papà sia per l’esclusione del genitore dalla funzione paterna, nel caso specifico dei detenuti dell’Icatt.
 
In continuità con le linee ministeriali adottate sul tema e con l’attenzione che la direzione della casa di reclusione ebolitana, con la dottoressa Rita Romano, ha da sempre posto su questo argomento, sabato 12 settembre padri e figli saranno protagonisti di un piccolo evento loro dedicato. I bimbi dei detenuti insieme ai loro papà dovranno allestire un piccolo party nel giardino del castello Colonna, sede dell’istituto carcerario, avendo così l’occasione di fare oltre che di stare insieme, inserendo piccoli tasselli a una relazione importantissima per la crescita emotiva e psicologica dei piccoli ma fondamentale anche per il recupero del detenuto. Un momento di condivisione e di festa trascorrendo ore spensierate in cui i bimbi con i loro papà prepareranno da mangiare e vivranno insieme momenti di gioco e svago grazie all’animazione di volontari ebolitani. L’obiettivo è quello di favorire un rapporto che si sedimenti oltre i “freddi” momenti di colloquio, unico punto di contatto del detenuto con il proprio mondo relazionale.
 
A rendere più armoniosi gli incontri con i figli degli ospiti dell’Icatt punta l’evento del 19 settembre e la serata di beneficenza a sostegno del progetto “Genitori senza Barriere” portato avanti sin dal maggio scorso all’Icatt grazie al lavoro, a titolo volontario, della psicologa e criminologa clinica Angela Mastrolorenzo, la sociologa e counsellor Raffaella Terribile, l’educatrice e counsellor Enza La Padula. Il gruppo musicale BandeAmì ha organizzato un concerto i cui proventi finanzieranno l’acquisto di giochi per attrezzare l’area del carcere dove si svolgono gli incontri familiari. Questo contribuirà a rendere meno pesanti per i bambini le lunghe ore di viaggio per raggiungere i loro padri, la forzosa attesa e la perquisizione cui anche loro sono sottoposti per l’ingresso nell’istituto penitenziario.
 

 

Redazione Sa