Capita poche volte di esser totalmente soddisfatti della giornata trascorsa, capita pochissime volte di ritrovarsi tra persone vicinissime alla natura e capaci di comprendere quella dell’uomo e le sue miserie. A me è successo domenica sei settembre, a partire dalla mattina con gli amici che ruotano intorno alle attività della libreria Masone, fino a sera a Trevico con don Aniello Manganiello, il sacerdote oltre le righe.
Ma andiamo per ordine, Giornate P’artigianali le chiamano in cui hanno inventato il soldo corto così definito da una delle partecipanti alla manifestazione, Marianeve Grieco, dottoressa in Biotecnologia, studentessa di fisioterapia ma, a tempo libero, creatrice di gioielli di pietra e legno: “Ne avevo sentito parlare...mi erano passati per mano..li avevo addirittura usati, ma come segnalibro… però non li avevo ancora usati coscientemente tenendo conto del valore che hanno...in una "giornata P' artigianale" , oggi, oltre a conoscere una di quelle realtà che ti tengono ancora viva la speranza di resistere all' omologazione e allo spietato gioco delle multinazionali, ho scoperto un nuovo modo di fare economia… dal sapore più solidale...così ora, con questo premio che porto a casa, inizio a scorrere la lista degli esercenti che aderiscono...e chissà....forse in queste sere andremo a comprare il prossimo libro, a festeggiare il prossimo compleanno, a bere un aperitivo, a scegliere la tisana bio o la crema mani per l' inverno che si avvicina...insomma..ci sono modi e modi per far girare l' economia e questo mi sembra un bel modo…”.

 

In queste considerazioni rubate a fecebook c’è il riassunto di tutte le attività che mettono in contatto diretto, grazie al potere catalizzatore di Alessio, la società dei consumatori con quella dei produttori. Accorciare i chilometri significa abbattere i prezzi e garantire la qualità. Il territorio produce per il territorio, il consumatore sa cosa mangia o cosa utilizza e se non soddisfatto può reclamare al responsabile o congratularsi e condividere il piacere. Non è solo l’agricoltura ad esser chiamata in causa, sono le attività manuali che finalmente hanno riscatto e sono valorizzate quanto quelle intellettuali. Saper usare le mani, oggi che tutto è pronto, usa e getta, recuperare, riutilizzare, risparmiare, adattarsi, è cosa fuori dal comune, riscoprire queste qualità significa dare un taglio alla globalizzazione, alla serie, cibo compreso, e sentire le differenze, il gusto, la bellezza. Così in tali giornate puoi scoprire le erbe selvatiche che la natura offre all’occorrenza ma puoi incontrare anche tanti piccoli artigiani-artisti dall’animo sensibilissimo e dalle creazioni originalissime, dai gioielli con pietre naturali agli strumenti musicali mai visti, realizzati in terracotta da un giovane inventore. “E' proprio vero che chi sceglie di essere artigiano creativo è portatore di cambiamento nel mondo, agevolando un'economia relazionale, quella capace di felicità diffusa che si coltiva presso le Giornate P'Artigianali”, commenta Alessio Masone.

 

Puoi trovare prodotti di nicchia degli ultimi contadini della storia o di brave massaie scrupolose, ma anche pittori che stanno seguendo studi sperimentali, fumettisti, marionette e giocolieri, giochi antichi, ortaggi coreograficamente esposti, pubblicazioni, musicisti e ballerine, canti popolari o musiche ricercate e ascoltate da pochi esperti. Puoi anche semplicemente sdraiarti sull’erba e lasciare che il sole ceda il passo all’ombra nel suo naturale trascorrere, riequilibrando i meridiani energetici e ristabilendo quelle connessioni ingorgate in punti dolenti. Benevento non è una metropoli eppure fa sentire il suo male agli abitanti, il male della città è subdolo e incomprensibile, i cittadini non sanno perché sono di malumore e quando trascorrono un giorno a contatto con la terra ne avvertono inconsapevolmente i benefici. Si vede sui visi distesi, sorridenti, compiaciuti, se poi a deliziare la giornata subentra la buona cucina di un amico che si presta all’ospitalità con i prodotti della sua azienda, la goduria è completa.

E dopo il piacere della campagna, di corsa a Trevico per continuare a parlare di contadini e loro abitudini, proverbi, modi di dire. La serie di manifestazioni organizzate a palazzo Scola è stata ideata e curata da Antonio Bianco, ha ospitato diversi autori locali e nazionali riscuotendo notevole successo. Io ho avuto l’onore di condividere la scrivania con don Aniello Manganiello il prete di Scambia che porta la buona novella per riscattare la sua gente. La sua energia contagiosa, il suo pensiero pienamente condivisibile ha suscitato attenzione e dibattito col pubblico.

Il bene è contagioso dice don Aniello, così come il male, allora bisogna far in modo che sia il bene a prevalere onde evitare una epidemia di male che già infesta abbastanza il pianeta. Con lui si è discusso di omologazione culturale a proposito del nostro concorso dialettale, si è parlato di giornalismo pervertito asservito alla richiesta della società avida di violenza e di malumore. E la cosa peggiore è che fa audience tutto ciò che è brutto, violento, triste, e su questo ci marciano i produttori cinematografici, le case editrici di grido, ci speculano, fanno denaro a discapito della serenità del pubblico. I mezzi di comunicazione sono cosa micidiale, son capaci di distorcere l’angolo di veduta, di trasformare i sentimenti delle persone e guidare le loro azioni. Inoltre, son convinta, chi opera il male è soddisfatto proporzionalmente alla sua notorietà quindi, più gli si dà spago più si alimenta il suo potenziale negativo. Sembra un fumetto giapponese eppure è così, il male si nutre di male e cresce in modo esponenziale perché contagia e distrugge. Lo stesso fa il bene ma di solito soccombe perché è più difficile da attuare. Ricordando le parole di Gesù, il prete di Scambia ha sottolineato che la carità non si fa col centesimo e la coscienza pulita, bisogna indagare e risanare le cose dall’origine, impegno molto più serio e complesso. Ci ha lasciati con sorrisi e abbracci, con una simpatia straripante e la promessa di tornare, noi faremo in modo che accada perché abbiamo bisogno di pensiero positivo espresso con vigore e carisma.  

 

Franca Molinaro