l primo bilancio e' positivo: i 57 partecipanti coinvolti - tutti di sesso maschile e in gran parte minorenni (70%) - svolgono ora regolarmente attivita' sportiva, conducono colloqui di lavoro e seguono un percorso di orientamento lavorativo, mentre in precedenza solo l'8,3 per cento praticava uno sport e il 5,6 per cento si era affacciato al mondo del lavoro. Sono i numeri del progetto "Play for the Future", ambientato a Napoli, e mirato al reinserimento sociale dei giovani detenuti attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale. I dati sono stati elaborati attraverso l'analisi di Valutazione di impatto sociale condotta sul progetto e realizzata in collaborazione con associazione Isnet al fine di misurarne e valutarne i benefici e risultati.
E sono stati presentati oggi nel centro sportivo Kodokan Sport, in Piazza Carlo III a Napoli, alla presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio, dell'assessore alle Politiche giovanili del Comune di Napoli Chiara Marciani, del capo dipartimento per la Giustizia minorile e di comunita' Antonio Sangermano, di una delegazione rossonera composta dal vicepresidente onorario di Ac Milan Franco Baresi e del segretario generale di Fondazione Milan Rocco Giorgianni, di Leonilde Vitolo, segretario del consiglio di amministrazione di Fondazione Cdp, presieduta dal Presidente di Cdp Giovanni Gorno Tempini
Un generale miglioramento delle condizioni psicologiche dei ragazzi
Dal punto di vista qualitativo, dall'avvio del progetto, l'analisi ha rilevato un generale miglioramento delle condizioni psicologiche dei ragazzi, con comportamenti e attitudini caratterizzati da una maggiore apertura al dialogo, un aumento dell'autostima e della fiducia, sia in se' stessi sia nei confronti degli operatori, e una crescita delle competenze sociali e relazionali. Emersi inoltre una maggiore capacita' di mantenere gli impegni presi e di valutare i propri limiti e bisogni, come una piu' elevata attitudine a riflettere sui motivi che hanno portato alla commissione del reato. Risultati che incidono positivamente sui processi di crescita e responsabilizzazione dei giovani coinvolti nel progetto e che rivestono un ruolo fondamentale nel perseguimento di uno degli obiettivi primari del progetto, ovvero la riduzione del rischio di recidiva. "In un momento in cui registriamo, con preoccupazione, l'aumento di minori nei circuiti penali, investire sulla messa alla prova significa investire nell'opera di recupero dei nostri giovani a cui offrire nuove occasioni. Anche di vita. Lo sport, insieme al lavoro, e' fondamentale per tendere alla rieducazione. Con progetti come questo, ci facciamo carico delle storie di questi ragazzi, non solo dei loro errori, provando cosi' a rimuovere quegli ostacoli che limitano l'uguaglianza dei cittadini, come vuole la Costituzione", ha dichiarato il ministro Carlo Nordio.
Sport veicolo di valori positivi
Per Giovanni Gorno Tempini, presidente Fondazione Cdm, "il tema dell'inclusione sociale minorile e' una delle priorita' strategiche di Fondazione Cdp". "In questo senso, sostenere il percorso di messa alla prova dei ragazzi inseriti nei percorsi penali attraverso attivita' che puntano alla riscoperta dei loro valori e delle loro consapevolezze significa garantirgli migliori prospettive e pari opportunita' nella societa', condizione che siamo impegnati a creare per tutti i giovani del nostro Paese", ha concluso Tempini. Franco Baresi ha dichiarato: "Questo progetto testimonia ancora una volta come lo sport sia un veicolo di valori positivi molto importanti per i giovani. Le storie di questi ragazzi e i risultati prodotti nei primi mesi del loro percorso evidenziano quanto l'attivita' sportiva possa avere un impatto concreto nelle loro vite, per poter sognare in grande e porre le basi per un futuro migliore". Infine Rocco Giorgianni, segretario generale di Fondazione Milan, ha osservato: "A nove mesi dall'inizio del progetto, i risultati presentati oggi sono i primi successi di un percorso attraverso cui vogliamo dare a tanti giovani la possibilita' di riappropriarsi delle proprie vite. Voglio ringraziare il ministero della Giustizia e Fondazione Cdp, con cui condividiamo la consapevolezza che lo sport possa essere uno dei piu' efficaci strumenti per innescare un cambiamento sociale concreto".