Ariano Irpino

di Paola Iandolo

L’Istituto Superiore della Sanità di Roma ha escluso ufficialmente la presenza di botulino negli alimenti sequestrati sia a casa di Angelo Meninno, che nella pizzeria di Ariano Irpino nella quale sabato 28 ottobre cenarono Gerardina Corsano (deceduta il 31 ottobre) e suo marito, con altri due amici. Le indagini proseguono perché bisogna comprendere se gli alimenti ingeriti da Gerardina Corsano e Angelo Meninno possono essere stati contaminati con altre sostanze tossiche. Dunque bisogna comprendere cosa ha determinato la morte della 46enne di Ariano Irpino, i cui familiari sono rappresentati dall’avvocato Gerardo Giorgione e cosa ha determinato i malesseri avvertiti anche da Meninno, tanto da essere ricoverato prima nell'ospedale di Ariano Irpino e successivamente al Cotugno di Napoli. Per farlo con assoluta certezza bisognerà attendere i risultati degli esami autoptici eseguiti sulla salma della 46enne. Esami che saranno pronti tra 90 giorni.

Gli indagati attuali

Al momento nel registro degli indagati rimangono iscritti i titolari dell’attività ricettiva (rappresentati dall’avvocato Querino Gazzella (accusati di omicidio colposo) e il medico dell’ospedale Frangipane, (accusato di omicidio colposo e lesioni colpose in ambito sanitario). Quest'ultimo fu uno dei medici che per primo visitò i due coniugi dopo un primo accesso all'ospedale Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino. 

I primi sequestri

Intanto ricordiamo che ieri sono stati sequestrati i cellulari di Angelo Meninno (rappresentato dagli avvocati Giovanni Pratola e Fabio De Donato) e dei suoi familiari. Si aprono dunque nuovi scenari per far luce sulla morte di Gerardina Corsano. Non è escluso che nei prossimi giorni il pubblico ministero titolare dell’inchiesta possa predisporre nuovi sequestri e l'inchiesta possa portare ad ulteriori nuovi sviluppi.