Tre persone arrestate e condotte ai domiciliari e sequestro di beni per 1,2 milioni di euro. Sigilli anche per un deposito commerciale di carburanti e 6 autocisterne: è il bilancio dell'indagine condotta dalla guardia di finanza di Napoli.
Tutto è partito dal sequestro di un'autobotte a Nola, che trasportava gasolio per autotrazione in quantitativo di gran lunga superiore a quello indicato nei documenti di accompagnamento. Dalle verifiche delle fiamme gialle è emerso un meccanismo fraudolento che prevedeva - secondo l'accusa - l'immissione sul mercato di carburanti di provenienza illecita, senza pagare le accise.
Ricostruiti diversi episodi illegale: il deposito commerciale, ubicato ad Acerra, si avvaleva di una ditta di trasporto compiacente con sede a Cercola. Il carburante, una volta uscito dal deposito senza i documenti a posto, veniva scaricato attraverso delle autobotti.
Non solo. Nel meccanismo era coinvolta anche una terza società - anch'essa operativa nel settore dei carburanti - che svolgeva la funzione di deposito contabile ai fini dell'accise, "schermando" così l'illecita provenienza del carburante acquistato al deposito commerciale.
Ai domiciliari sono finiti i rappresentanti legali della società di trasporti e dei due depositi, commerciale e contabile.
Dagli accertamenti investigativi è emerso un danno erariale da oltre 1 milione e 200mila euro. Di qui la decisione del gip del tribunale di Nola, che ha disposto i sigilli sia di somme di denaro che di beni riconducibili agli indagati.