Tirzepatide è il primo rappresentante di una nuova famiglia di ipoglicemizzanti, i co-agonisti dei recettori di GIP (glucose- dependent insulinotropic polypeptide) e di GLP-1 (glucagon-like peptide 1).
Questa molecola ha un’affinità più importante per il recettore di GIP che per quello di GLP-1. Degli studi hanno già dimostrato gli effetti benefici di tirzepatide sull’emoglobina glicata (HbA1c) e sul peso corporeo. Un elemento importante era di sapere se questo composto poteva anche rallentare il degrado della funzione renale. Per questo gli autori hanno realizzato un’analisi post-hoc dei dati dello studio SURPASS-4 sull’evoluzione della portata della filtrazione glomerulare stimata (DFGe) e del tasso nel sangue della cistatina-C (marker della funzione renale non influenzata dalla massa muscolare) in pazienti controllati durante 52 settimane. In questo studio dei soggetti diabetici di tipo 2 non ben controllati (HbA1c: 7,5-10,5%), e ad alto rischio cardiovascolare, sono stati randomizzati tra tirzepatide (5, 10, o 15 mg alla settimana) e insulina glargine (Lantus, Toujeo, etc.). I risultati dimostrano innanzitutto che il gruppo tirzepatide ha perduto in media 13,5 kg di peso. Gli autori evidenziano che tirzepatide rallenta il degrado della funzione renale in paragone all’insulina, a partire dai dati di DFGe, ma ugualmente dai dati della cistatina-c.
Questo effetto benefico sulla protezione renale non è correlato con la perdita di peso corporeo. I risultati suggeriscono che tirzepatide produce effetti benefici sulla funzione renale. Per quanto riguarda la notizia, peraltro piuttosto recente, dell’effetto benefico sull’evoluzione del diabete e dell’obesità di questa molecola Co-agonista dei recettori GIP/GLP-1, ecco in arrivo un altro farmaco, triplice agonista questa volta del GIP, del GLP-1, e del Glucagone, ad effetto maggiore e più completo. Ma di questo parleremo la prossima settimana.
L'autore è Medico - Endocrinologo