Salerno

Blocco delle terapie, continua il braccio di ferro a Salerno. Il presidente di FederLab Campania, Gennaro Lamberti, ha inviato una lettera al direttore generale dell'Azienda sanitaria locale, Gennaro Sosto, a proposito dei disagi denunciati dalle famiglie dei pazienti. Di seguito il testo della missiva integrale:

"Egregio Direttore Generale, apprendiamo che le altre Associazioni che rappresentano i centri di riabilitazione si sono rivolte a Lei per chiederLe di porre fine alla prassi inaccettabile, e a nostro parere illegittima, del blocco delle terapie. Ci fa piacere, anzi diciamo "meglio tardi che mai". Infatti è dal lontano 2019 che i nostri associati si battono in ogni modo contro una procedura che ha comportato, e comporta, danni enormi alla riabilitazione, in particolare nei confronti dei cittadini bisognosi di cure. Lo hanno fatto portando le loro ragioni in ben 11 tavoli tecnici, sollevando l’interesse della stampa, con oltre trecento articoli e servizi, e dell’opinione pubblica, con mobilitazioni a difesa dei diritti dei malati. Purtroppo le loro voci furono inascoltate, perfino schernite, anche da parte delle associazioni di categoria. Perché il blocco delle terapie sembrava riguardasse solo il Distretto 60 e quindi non meritava attenzione, addirittura poteva far comodo a qualcuno. Ora che le conseguenze nefaste del blocco delle terapie non si limitano al Distretto 60, finalmente, tutti condividono che questa procedura debba essere superata. Bene. Ma per farlo davvero non servono riunioni fiume, tavoli sindacali e altro. È sufficiente e risolutivo modificare ciò che ha determinato tutto questo. Parliamo della “famigerata” circolare del 19.10.2019 a firma del responsabile Riabilitazione e protesica dr.ssa Grazia Gentile avente per oggetto “Assistenza riabilitativa. Efficientamento processi operativi. Comunicazioni”. In quella circolare si stabilivano nove passaggi per l‘accesso alle terapie (nove passaggi! altro che la “burocrazia zero” invocata con forza dal Governatore De Luca). Nell'ottavo passaggio si scrive testualmente che “Il progetto riabilitativo NON prevede proroghe” con tanto di maiuscole. Ovvero si nega, cosa che non avviene da nessun'altra parte, il principio fondamentale della continuità terapeutica e quindi del rispetto di quanto stabilito dal medico prescrittore. Imponendo così il blocco delle terapie e costringendo il malato a ricominciare da zero la via crucis medico-burocratica con le sue nove stazioni di dolore. Il che significa scoraggiare il malato e spingerlo a rinunciare alle cure, l’opposto esatto di ciò che dovrebbe fare il Servizio sanitario pubblico. Per porre fine allo scandalo del blocco delle terapie è quindi sufficiente eliminare quanto indicato per l’ottavo passaggio in quella circolare del 2019 e sostituirlo con una dicitura che affermi esplicitamente la sacralità e la intangibilità della continuità terapeutica, che per altro dal punto di vista medico è ancora più importante dell’avvio della terapia. Senza questa modifica si possono fare tutte le riunioni e tutti i tavoli del mondo ma il problema resterebbe irrisolto. Augurandoci che condivida quanto Le abbiamo espresso restiamo a sua completa disposizione per ogni chiarimento e approfondimento".