di Paola Iandolo
Per un cinquantaduenne incensurato di Avellino finito in arresto nel luglio scorso è arrivata la condanna a due anni. Il Pm in aula aveva invocato una condanna a due anni e otto mesi, ma anche la sospensione della pena e la liberazione dalla misura degli arresti domiciliari. Si è concluso così il processo per A.S, bloccato dalla Squadra Mobile di Avellino davanti alla sua abitazione - ubicata in Via Imbimbo - trovato in possesso all’interno della cantina di 24 grammi circa di cocaina nascosti in un cofanetto da cui dopo gli accertamenti del Laas di Salerno era emerso che aveva un principio attivo pari a 20 grammi da cui sarebbero state ricavabili 140 dosi e di altrettanti grammi di cannabis con un principio attivo di quasi sette grammi da cui si sarebbero ricavate circa 271 dosi. Per lui al termine dei controlli scattò la misura degli arresti domiciliari. Dopo la richiesta di giudizio immediato avanzata nei suoi confronti dal pm della Procura di Avellino Lorenza Recano, la difesa del quarantaduenne, rappresentata dall'avvocato Santamaria. Stamattina, davanti al Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano, la difesa ha chiesto che il suo assistito fosse giudicato con rito abbreviato e inoltre ha insistito molto sulla circostanza che la presunta attività di spaccio fosse di lieve entità. Nessuna presenza di tracce di materiale utile al confezionamento, nessun esame su un cellulare tratto in sequestro dal personale della Polizia intervenuto.