Che cosa succede ai figli delle vittime di femminicidio e crimini domestici? Qual è la loro sorte quando si spengono i riflettori della cronaca e resta da fare i conti con la vita e i problemi della quotidianità? In che modo possono chiedere e ricevere supporto, esiste una rete intorno a loro? È a queste ed altre domande che si proverà a dare una risposta nel corso della tavola rotonda interistituzionale in programma il prossimo giovedì 16 novembre alla Sala dei Baroni del Maschio Angioino dalle 10 alle 12.
L'evento, organizzato dalla cooperativa sociale Irene '95 e dal consorzio Co.Re in collaborazione con il Comune di Napoli e Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), è realizzato nell'ambito del progetto Respiro (REte di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali) che si occupa dell'anello più debole della catena composta da chi resta dopo un crimine così efferato come il femminicidio: gli orfani. Respiro, al secondo anno di operatività, è realizzato dalla cooperativa Irene '95 in collaborazione con una rete di 13 partner dell'area sud Italia e isole, ed è stato selezionato da Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Nel corso della tavola rotonda, verrà anche fatto il punto della situazione relativamente ai numeri dei casi trattati dal progetto in Campania.
"L'obiettivo di questa tavola rotonda è quello di mettere insieme tutte le istituzioni che in qualche modo hanno a che fare con la storia e vicende degli orfani speciali. Vogliamo passare da quelle che possiamo chiamare le 'buone intenzioni' alle procedure istituzionali". Così Fedele Salvatore, presidente della cooperativa Irene '95 e responsabile del progetto Respiro. "Abbiamo già siglato - ricorda - molti protocolli d'intesa con la maggior parte degli enti coinvolti in questi lavori, adesso vogliamo lavorare per scrivere insieme una procedura condivisa e standardizzata, che resti nel tempo e serva in tutti i casi di femminicidio. Per intenderci, dobbiamo rispondere alla domanda: quando succede un femminicidio e nei mesi successivi, chi interviene e cosa deve fare? Da qui parta il lavoro condiviso di presa in carico degli orfani fin dal momento dell'emergenza".