La camicia intrisa di sangue che indossava il giorno del suo assassinio. E' la reliquia del beato Rosario Livatino il giudice ragazzino, esposta al Duomo di Avellino. Un evento nell'ambito della mostra "Sub tutela Dei" organizzata al Carcere borbonico e dedicata al magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990.
A celebrare la funzione religiosa, alla presenza delle massime autorità civili e militari, il vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello. “Siamo qui per leggere una meravigliosa e, al tempo stesso, drammatica pagina della nostra nazione, come purtroppo ce ne sono tante, e per venerare la figura di Livatino, il giudice ragazzino, un martire di fede e giustizia”.
La figura di Livatino assurge a simbolo dello Stato e delle istituzioni. "Credo che questo sia bello per i giovani - le parole del procuratore Domenico Airoma - è bello ascoltare la storia di una persona che si è sacrificata per i suoi ideali e per il suo senso di giustizia. Non si è svenduto, l'ha saputo coltivare fino alla fine, fino all'estremo sacrificio”.