Avellino

 

 

di Paola Iandolo 

Maxi truffa ristori per il Covid: ha lasciato il carcere R.I. ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre P.V. è rimasto nel carcere di Bellizzi Irpino. I due sono difesi rispettivamente dagli avvocati Alfonso Laudonia e Alberto Biancardo.

Le accuse

I due, stando all'impianto accusatorio, avrebbero falsificato i fatturati per ottenere le risorse, a fondo perduto, stanziate dal governo per le attività commerciali danneggiate dalla pandemia. Hanno incassato così quasi un milione e duecentomila euro le quattro persone arrestate dalla Guardia di Finanza di Avellino. In particolare, le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, hanno consentito di dimostrare che i due professionisti avevano posto in essere un articolato sistema di frode al fine di ottenere il beneficio stanziato nell’emergenza Covid, attraverso la presentazione di istanze, da parte delle società coinvolte, nelle quali veniva dichiarata falsamente una flessione media mensile del fatturato tra gli anni 2019 e 2020, che ha consentito poi di percepire illecitamente contributi per un importo complessivo pari ad euro 1.190.968,00.

Interrogatorio di garanzia

I due inoltre nel corso dell’interrogatorio di garanzia hanno risposto alle domande del gip.  I due indagati P.V. e R. I.  tratti in arresto dalla Guardia di Finanza per la maxi truffa da un milione e duecentomila euro sui ristori Covid hanno respinto le accuse e tentato di chiarire la loro posizione.