Napoli

Lo accusavano di avere compiuto un furto di gioielli in casa di parenti, per questa ragione lo avevano condotto in una zona di campagna. Volevano dargli una lezione, cosi' gli hanno sparato a una gamba e quando hanno visto che la ferita era molto grave lo hanno caricato in macchina e scaricato davanti a un ospedale.

Nella giornata di ieri Luigi Nasti, 40 anni, e Raffaele Petrone, di 39 anni, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Napoli-Vomero in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli: per Nasti, ritenuto vicino a ambienti della criminalita' organizzata collinare, e' stato disposto il carcere; i domiciliari sono stati stabiliti per Petrone, cugino della vittima.

I due sono accusati, con ruoli diversi, del ferimento del 25enne di Pianura Luca Mangiapia, avvenuto lo scorso 2 novembre. Quella mattina, intotno all'una, Mangiapia fu abbandonato davanti al pronto soccorso del Cardarelli: presentava una copiosa emorragia alla gamba sinistra poiche' attinto da colpo di arma da fuoco. Il giovane, pur trascorrendo alcuni giorni in rianimazione in pericolo di vita, e' stato salvato dai medici, ma ha subito una mutilazione permanente, in quanto gli e' stato amputato il piede sinistro.

Sull'episodio hanno subito avviato indagini i carabinieri del Nucleo operativo del Vomero: fondamentali sono state le analisi di vari sistemi di video sorveglianza e la raccolta di dichiarazioni testimoniali. Si e' cosi' inquadrato il contesto del ferimento e si sono raccolti elementi che hanno indotto i carabinieri a concentrare i sospetti su un cugino della vittima e su una persona ritenuta agli ambienti della criminalita' organizzata dell'area collinare. Gli inquirenti hanno appurato che la vittima e' stata prelevata dai presunti responsabili nel quartiere Arenella e condotta nelle vicine campagne dei Camaldoli, dove e' stata attinta dal colpo di arma da fuoco. Gli autori, dopo aver esploso diversi colpi, uno dei quali andato a segno, avrebbero avvolto il ragazzo in un lenzuolo, gia' presente nel cofano dell'autovettura, per poi lasciarlo frettolosamente nel predetto nosocomio.

Il movente - si legge in una nota stampa - e' da individuarsi in dinamiche familiari, in quanto la vittima veniva accusata di essere l'autore di un ingente furto di preziosi presso l'abitazione di uno dei suoi cugini. L'autovettura utilizzata per commettere il delitto e' stata rinvenuta abbandonata in un deposito e sottoposta a sequestro.