«Il caporalato è un fenomeno paragonabile alla mafia e che, pertanto, va combattuto con gli stessi strumenti. Su questo tema occorre che non cali mai l’attenzione e che si potenzino in maniera strutturale i controlli: gli interventi spot non possono bastare». Lo afferma in una nota Angelo Caruso, responsabile del Laboratorio nazionale agricoltura dell’Italia dei Valori. 
L’esponente Idv ha auspicato che “l'istituzione della ‘Rete lavoro agricolo di qualità’, attiva dal primo settembre scorso e che ha lo scopo di combattere il caporalato attraverso la certificazione etica delle aziende che rispettano le regole, possa contribuire a ridimensionare la portata del fenomeno. Ma di certo – ha osservato – a questa misura occorre necessariamente aggiungere un potenziamento strutturale e definitivo degli uffici preposti ai controlli. La lotta al caporalato e il ripristino della legalità è una battaglia di civiltà che occorre promuovere senza soste e con tutti gli strumenti a disposizione”.

Redazione