Avellino

La salma di Gerardina Corsano resta in obitorio all'ospedale Frangipane di Ariano Irpino, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sabato si è svolto l'esame necroscopico al quale hanno partecipato un pool di esperti. Sono stati prelevati campioni dal corpo di Gerardina che dovranno essere analizzati dall'Istituto superiore della Sanità di Roma. Analisi avviate proprio questa mattina alla presenza di tutte le parti coinvolte in questa vicenda.

Campioni prelevati anche all'ospedale Cotugno di Napoli dove è ricoverato il marito della 46enne. L'esito dei campioni dell'uomo, processati dall'istituto Superiore della Sanità di Roma, sembrerebbe negativo, ma ciò non chiarisce ad ogni modo la causa della morte di Gerardina. Bisognerà attendere gli altri esiti sia, sui tessuti che sui prodotti alimentari sequestrati nel ristorante e in casa dei coniugi di Flumeri. Al momento l'ipotesi del botulino, avanzata subito dopo la morte della donna, sembra allontanarsi sempre di più, ma saranno gli accertamenti tecnico scientifici a dare la verità alla triste vicenda, come afferma il direttore dell'istituto zooprofilattico mezzogiorno, Antonio Limone, ospite dell'approfondimento Punto di Vista, in onda su Ottochannel, canale 16. “Se due persone vanno in un ristorante e mangiano un alimento che potrebbe contenere la tossina del botulino, potrebbero essere anche non gli unici a contrarre la malattia – ha detto – ma non solo, se il marito dice alla signora: senti, “qui c'è qualcosa che non va”, ma noi sappiamo perfettamente – ribadisce Limone – che la tossina del botulino è inodore, insapore e incolore”.