Grottaminarda

Una mozione del consiglio comunale per chiedere il “cessate il fuoco” in tutti i luoghi del mondo dove si combatte una guerra. É questa la proposta del sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera, lanciata nel corso della toccante cerimonia di celebrazione del 4 Novembre, giornata dell'unità nazionale e delle forze armate tenutasi sabato scorso.

Una cerimonia coadiuvata in maniera impeccabile dal colonnello di artiglieria in ausiliaria, Federico Scotto Di Tella, con il sostegno dell'amministrazione comunale, in particolare dall'assessora agli eventi Marilisa Grillo e dell'associazione combattenti e reduci, con la preziosa collaborazione della parrocchia di Santa Maria Maggiore, delle forze dell'ordine, dei Volontari della pubblica assistenza, della croce rossa e dell'istituto scolastico “San Tommaso d'Aquino”.

Presenti tanti cittadini, il consiglio comunale quasi nella sua interezza, ed un'importante rappresentativa delle forze dell'ordine: arma dei carabinieri, polizia stradale, vigili del fuoco e polizia Mùmunicipale, tutti con uomini e mezzi. Ad animare l'iniziativa la corale polifonica di Santa Maria Maggiore diretta dal maestro Sabrina Caprarella e la banda musicale “Santa Cecilia” di Montesarchio. A rendere ancor più solenne la cerimonia il gonfalone della città scortato dalla polizia municipale e la bandiera di sezione dell'associazione combattenti e reduci.

Ed a proposito di tricolore: particolarmente toccante il momento dell'alzabandiera, accompagnato dall'Inno d'Italia, per la prima volta a Grottaminarda, grazie all'istallazione dell'apposito “Pennone”.

La giornata di celebrazione dell'unità nazionale e delle forze armate è iniziata nella chiesa del Rosario con la celebrazione della santa messa da parte del parroco Don Rosario Paoletti, in onore dei caduti di tutte le guerre; a seguire il corteo lungo Corso Vittorio Veneto fino a Piazza Vittoria, l'alzabandiera, la benedizione e la deposizione della corona d'alloro sul monumento ai caduti, posizionata da due componenti dell'associazione combattenti e reduci. Poi la lettura da parte del colonnello Scotto Di Tella della toccante preghiera del soldato e del pregnante messaggio rivolto alle forze armate dal presidente della repubblica, Sergio Mattarella. É stata poi la volta del presidente della locale sezione dell'Ancr, Antonio Grasso, del sindaco, Marcantonio Spera e degli alunni dell'istituto comprensivo “San Tommaso d'Aquino”, sottolineare attraverso i propri interventi la valenza di questa giornata, rendere omaggio al Milite Ignoto e quindi a tutti i caduti in guerra, evidenziare il valore delle forze armate e spendere pensieri per la pace.

Il sindaco Marcantonio Spera ha sottolineato come amministrazione e cittadini, attraverso la solennità di questa celebrazione, abbiano potuto riscoprire e rinsaldare quella passione civile un po' sopita ma necessaria in occasioni così importanti quale la giornata dell'unità Nazionale e delle forze armate ed ha voluto rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito, anche per questo, al Colonnello Scotto Di Tella; poi l'elogio alle forze armate: «espressione più autentica di un popolo, di una nazione coloro i quali proteggono il popolo e la pace. Certi valori devono essere scolpiti nelle nostre coscienze - ha detto il primo cittadino -  valori come la pace, la protezione dei più deboli. Le forze armate ne sono l'emblema.

In un momento storico che vede il mondo insanguinato da una violenza insopportabile, la parola protezione acquisisce una straordinaria valenza ed il sacrificio dei caduti non va mai dimenticato. L'amministrazione comunale nel prossimo consiglio comunale si esprimerà con una mozione a favore del “cessate il fuoco” in ogni parte del mondo anche come gesto di rispetto della nostra costituzione. Contro tutte le guerre, contro il terrorismo, contro ogni forma di violenza».

Anche il presidente dell'associazione combattenti e reduci di Grottaminarda si è soffermato sulla bestialità della guerra ha ricordato come oramai siano  trascorsi 105 anni da quel 4 novembre del 1918 che segna la fine della Prima guerra mondiale e per l'Italia il completamento del processo di unificazione nazionale: 

«Come ben sapete - ha sottolineato Antonio Grasso - è in corso un disegno di legge che propone di ripristinare la festa dell'unità nazionale e delle forze armate il 4 Novembre. Questo provvedimento fu auspicato dal presidente della repubblica Sergio Mattarella. È un tributo dovuto ai nostri caduti, a chi ha combattuto nel nostro paese, a tutti coloro i quali si sono impegnati a difendere la nostra libertà e la nostra sicurezza, e quindi  anche ai grottesi i cui nomi sono incisi sul monumento qui accanto».

Carichi di significato gli interventi dei bambini dell'istituto San Tommaso d'Aquino, pensieri e preghiere anche recitate, dedicati ai morti in guerra, al milite ignoto, alle forze armate, attraverso cui è emerso quanto abbiamo profondamente compreso il dramma e l'ingiustizia della guerra alla luce della storia che ha riguardato l'Italia e alla luce dell'attualità, purtroppo, in diversi luoghi del pianeta.