Domenica il Benevento sarà a Messina per affrontare la compagine di Modica. In conferenza stampa, il tecnico giallorosso Andreoletti ha presentato così l'incontro:
"Può essere un vantaggio che il Messina ha giocato mercoledì, anche se hanno variato spesso gli uomini. Non ho in testa questo tipo di conti nello scegliere la formazione, abbiamo recuperato al massimo. Dal punto di vista della strategia ho valutato altri aspetti, non penso sia una situazione che riguardi noi, ma soprattutto gli avversari. Toccare qualcosa che funziona mi crea qualche turbativa, ma nelle scelte vanno fatte sia per quanto visto nella scorsa partita, ma anche premiando quanto visto nel corso della settimana. Queste sono le situazioni che cerco di tenere sotto controllo".
Bolsius è più incisivo nel corso della partita?
"Con il Potenza non è stato insufficiente. Su di lui ci sono grandissime aspettative. Nell'uno contro uno può determinare parecchio, quindi me lo tengo stretto anche dall'inizio. Credo che sia un giocatore che non sa quanto sia forte: abbina qualità tecniche e fisiche di categoria superire. Deve lavorare maggiormente nel lavoro con i compagni. Karic? L'ho usato in tutti i ruoli. E' un calciatore di grande corsa, se gioca davanti parliamo del discorso dell'equilibrio. Non mi posso aspettare da lui la finalizzazione con maggiore qualità. Può giocare sia a destra che a sinistra, è una valutazione che sto facendo e me la tengo stretta".
Quanto sono cresciuti Pinato e Ciciretti?
"Sono situazioni molto diverse. Ciciretti dobbiamo riconquistarlo dal punto di vista dell'intensità. Non mi aspetto che passi da zero a cento, ma di partita in partita potrà ottenere maggiore condizione. E' una questione di tempo. Pinato è un elemento ristabilito. Il suo problema è quello di convivere con il dolore, cercando che diminuisca con il tempo. Dal punto di vista mentale non è al massimo, ma dal punto di vista fisico sicuramente".
Non è limitante inquadrare Improta solo a destra?
"E' innegabile che le migliori prestazioni le ha fatte a destra. Può ricoprire tanti ruoli, anche se lo vedo meno sulla trequarti. Voglio capire perché si è trovato meglio a destra, sinceramente non vedo grandi problematiche nelle due zone del campo".
Pinato può essere utilizzato sulla trequarti?
"Sono valutazioni che all'interno dello staff ci teniamo a fare. Pinato ha determinate caratteristiche. Per me è una mezzala, a quel punto rientrando le chance sono due: o cambiare sistema di gioco e lavorare con un centrocampo a tre o adattare un centrocampista da trequartista. Questo potrebbe darci dei vantaggi per quanto riguarda il riempimento dell'area. C'è da capire nelle giocate nello stretto quanto sia a suo agio giocare spalle alla porta. In futuro potrà essere una valutazione".
Ferrante non segna da molto, come sta?
"La mancanza di concretezza è legata alla mancanza di lucidità. Abbiamo sempre creato i presupposti per fare più di un gol. Abbiamo una buona stabilità difensiva, ma dobbiamo lavorare sulla finalizzazione. Non sono preoccupato perché produciamo molto e conosco la qualità dei miei attaccanti. Ferrante ha voglia di trovare il gol, sono certo che arriverà naturalmente. Il rientro di Marotta è molto importante, sia all'inizio o in corsa uno come lui ha qualità uniche all'interno dell'area di rigore. E' un rientro importante sia per il gioco sia perché torna un leader".
Masciangelo è avanti rispetto a Benedetti?
"Le risposte che mi aspetto da chi non gioca sono quelle, ovvero non i musi. Voglio gente che spinge. Masciangelo si è meritato la sua opportunità, ha risposto in maniera importante al di là del gol. Il modo giusto per far vedere che un calciatore c'è è quello. Penso di riproporlo, sapendo di avere Benedetti che è un elemento di assoluta affidabilità".
Un bilancio personale a quattro mesi dalla firma?
"Mi sembrano quattro anni perché sono stati molto impegnativi. Alleno una squadra importante, la più importante della mia carriera, mettendoci tutto l'impegno per fare il massimo. La soddisfazione più bella è quella di sapere da dove siamo partiti, trovando le macerie dopo la retrocessione. Oggi abbiamo creato qualcosa: chi gioca nel Benevento onora la maglia, credo che sia l'obiettivo più importante che abbiamo centrato fino a questo momento. I risultati sono buoni. Da quando siamo partiti, pensare a essere dove siamo e non parlo di classifica ma di gruppo, è ciò che mi rende più orgoglioso. Sono molto soddisfatto di questo aspetto".
Anche Ciano è a secco di reti.
"Non sono preoccupato che Ciano non abbia fatto gol. Credo sia una questione di situazioni, considerato che le occasioni non mancano. Il gol arriverà. Ciò che mi sento di dire è che abbiamo ancora tantissimi margini di miglioramento e questo è importante per il futuro. Ci sono i presupposti per fare una stagione importante, basta poco per imborghesirci".
Qual è la rivelazione del campionato?
"Dire Juve Stabia è troppo facile. Ciò che verrà fuori alla lunga è che le famose squadre favorite, dall'Avellino al Crotone così come il Catania, arriveranno nelle posizioni finali perché hanno dei valori importanti".
Si sta scoprendo un tecnico pronto ad accantonare le proprie idee per la squadra?
"Credo non ci sia nulla di più importante rispetto al bene della squadra. Non ho messo da parte completamente le mie idee, ma ho semplicemente pensato che il percorso fosse più lento rispetto a quello che mi aspettavo. La mia idea di calcio è sempre quella, ci stiamo avvicinando gradualmente. Sono qui non per mettermi in vetrina, ma per fare un campionato importantecon una squadra di livello. Il mio obiettivo e la visione del Benevento è quella di avvicinarsi alla mia idea di calcio, ma dovevamo focalizzarci su altre basi" .
Cosa è cambiato in Pastina?
"Le referenze su di lui erano pessime, soprattutto dal punto di vista della professionalità. Io l'ho soltanto allenato. Non ho fatto niente di straordinario, forse è scattata in lui la giusta maturità. Credo che abbia dei margini di miglioramento incredibili. Non deve accontentarsi. Il suo rendimento è figlio di un qualcosa che è partito da lui".
Si aspetta qualcosa dal mercato?
"Il grande obiettivo sarebbe quello di arrivare fino a natale. Battute a parte, penso che l'obiettivo più bello sia quello di andare in ogni battaglia con i nostri soldati. Dobbiamo far sì che si esprimano al massimo. Il mio compito è quello di far esprimere tutti i calciatori oltre i limiti. Abbiamo una rosa forte, in tanti ancora non si sono espressi nel migliore dei modi. Per parlare di altro ci sarà tempo".
Quali conferme si aspetta a Messina?
"Il mio più grande dubbio è la linea difensiva. Chiunque ho messo in campo ha sempre risposto con grande qualità. Escludere uno di loro quattro diventa complicato. La valutazione che devo fare è legata alla richiesta della partita. La lettura è ciò che dobbiamo fare dal punto di vista strategico".
Cosa ne pensa del Messina?
"In ogni partita si affrontano avversari di livello. Il Messina ha raccolto gran parte dei punti in casa. Il campo è larghissimo e lunghissimo, questo valorizza la loro manovra. Il Messina ha fermato anche l'Avellino. Affrontiamo una squadra con una identità chiara, con il Taranto ha cercato di fare qualcosa di diverso. E' il gruppo più zemaniano del girone, tanti giochi esterni e tante palle sui terzini. Dobbiamo essere bravi a sapere che ci sarà da difendersi maggiormente perché ti portano tanti calciatori sopra la linea. Sarà una sfida dove sicuramente non avremo il dominio per molto tempo, ma dobbiamo andare a prendercelo".
Dei giovani potranno partire a gennaio?
"Per loro non sono stati dei mesi persi. Eravamo consapevoli che qualcuno avrebbe trovato meno spazio. Si è fatto la scelta di tenere dei ragazzi cercando di farli lavorare con noi, pensando che potesse essere il contesto migliore per crescere. E' chiaro che la crescita passa anche dalle partite, questa sarà una valutazione, fermo restando che la priorità sarà il Benevento. Li stiamo trattando come i più importanti della rosa, quindi sappiamo che qualcuno è penalizzato dal punto di vista del minutaggio, ma non per il lavoro settimanale".