San Giorgio del Sannio

Pioggia battente e vento forte non hanno fermato la protesta contro i tagli per la sanità nel Sannio. Sono state centinaia, in poche ore, le firme raccolte a supporto della petizione contro la chiusura del centro di cure primarie di San Giorgio del Sannio.

La forte preoccupazione dei sindacati, espressa già nel giugno scorso è ora condivisa con associazioni e cittadini che vogliono evitare ad ogni costo lo stop al servizio, una realtà virtuosa di continuità assistenziale quella di Via Alessandro Manzoni.

“Una mobilitazione nata a giugno su impulso della Funzione Pubblica Cgil – dettaglia il segretario del sindacato Mimmo Raffa – da quando l'Asl ha comunicato alla cooperativa che il progetto che sostiene il servizio era concluso ci sono state solo una serie di proroghe mensili che non hanno risolto nulla. Non c'è stato un tavolo tecnico né una progettualità per far proseguire il servizio. Siamo preoccupati e lo sono in particolare i cittadini per la perdita di questo servizio”.

Una mobilitazione che ha coinvolto numerose istituzioni e tante associazioni, la petizione on line lanciata ieri sera ha raggiunto in poche ore le seicento firme a cui si sono aggiunte altre centinaia di persone in mattinata.

Un no secco dunque alla chiusura del servizio: “Garantisce un importante servizio, basti pensare che lo anno ci sono stati 110mila accessi, non solo per l'intero territorio del mediocalore ma per l'intera provincia considerato che tutte le patologie trattate con successo qui non affollano poi i pronto soccorsi degli ospedali.

E ancora oggi che la criticità della rete emergenziale è ai massimi livelli crediamo che avere dei centri di medicina di prossimità sia fondamentale.

Inoltre c'è anche l'aspetto del mantenimento occupazione: con la chiusura di questo centro ben dieci famiglie rischierebbero di rimanere a casa”. E Raffa aggiunge “Al management dell'Asl, con questa petizione, chiediamo un tavolo tecnico con la cooperativa e le parti sociali per evitare la chiusura del centro. Se non dovessimo riuscire nel nostro intento siamo pronti a rivolgerci alla Regione”.

“Con questa iniziativa vogliamo difendere i diritti dei cittadini e in particolare di quelli disagiati, con difficoltà ed anziani che continuamente affollano questo centro – rincara la dose Attilio Petrillo, della funzione pubblica Cisl -. La miopia dell'Asl sarebbe estrema nel chiuderla penalizzando un'area di 25mila abitanti. Inoltre è necessaria una maggiore chiarezza per gli investimenti sanitari della zona”.