Benevento

(f.s.) A tanti domenica è sfuggito quel saluto emozionato a partita finita rivolto ai suoi vecchi tifosi. Un dirigente lucano lo ha accompagnato sotto lo spicchio di Curva Nord per permettere agli ultrà rossoblù di tributargli un sentito applauso. Angelo Talia, 20 anni compiuti a marzo, a Potenza ha scoperto il calcio di serie C, duro, concreto, senza fronzoli. Aveva già assaporato la B in giallorosso, ma quegli spezzoni di partita erano, in fondo, solo brevi frammenti di emozioni. In Lucania (in prestito per “farsi le ossa”) si è sentito parte integrante del progetto, ha giocato 36 partite, ha segnato due gol uno dei quali nel play off allo Zaccheria di Foggia (l'altro alla Juve Stabia). Dopo un'esperienza così è tornato alle falde della Dormiente, convinto di poter essere un elemento importante del nuovo Benevento, deciso a conquistarsi un posto di rilievo nell'organico di Matteo Andreoletti. Il campo, sarebbe inutile anche ribadirlo, finora gli ha dato ragione: 11 presenze su 11 e 936 minuti giocati, diventando uno di quelli che, insieme a Paleari, Pastina e Berra, hanno fato l'ex plein di presenze finora. 

Era quello che speravano in tanti, dal presidente Vigorito al direttore tecnico Carli, ma forse il ragazzo di Napoli è persino andato oltre le previsioni. Da Potenza è tornato un centrocampista di grande personalità, che sa fare un po' tutto: interdice, costruisce, corre senza soluzione di continuità. Come si dice di questi tempi un moderno centrocampista “box to box”. Un Barella in miniatura, anche se lui dice di ispirarsi a Luka Modric e Toni Krooss (hai detto niente...), i suoi idoli da sempre. Una miniera d'oro per il Benevento che si è coccolato il mediano napoletano sin dal suo arrivo nel 2019, quando non aveva ancora compiuto 16 anni. Nell'under 15 Fusaro lo utilizzava da regista, poi Formisano lo ha modellato da mediano. Lui non fa una piega, ricopre l'uno e l'altro ruolo con incredibile semplicità e ora Andreoletti stravede per lui. Sarebbe dovuto essere un giovane da utilizzare quando ce ne fosse stato bisogno, è diventato uno dei “titolarissimi”: il tecnico sceglie prima lui e poi gli affianca gli altri. La lieta sorpresa che diventa realtà, un giovane che studia da grande e che può essere considerato già un fiore all'occhiello della nuova strega.