Ariano Irpino

Angelo Meninno risponde alle terapie, le sue condizioni sono sensibilmente migliorate e ha parlato al telefono con i suoi familiari. E' profondamente scosso ma fortunatamente fuori pericolo.

Sono confortanti le notizie che arrivano dall'ospedale Cotugno di Napoli dove è ricoverato da martedì sera il 52enne di Flumeri rimasto intossicato insieme alla moglie Gerardina Corsano, purtroppo deceduta, le cui cause sono ancora tutte da accertare. 

L'uomo ha avvertito un malore nella chiesa di Santa Maria Assunta in contrada Manna, domenica scorsa durante la celebrazione di un battesimo.

E' stato questo il primo accesso in pronto soccorso. Con la moglie Gerardina, avevano poi raggiunto un ristorante, già in condizioni precarie, reduci dalla serata precedente trascorsa in pizzeria, dove avrebbero avvertito qualcosa di strano entrambi nel gustare olio al peperoncino su una pizza. Il giorno successivo era stata la donna a recarsi in ospedale accusando mal di pancia, nausea e vomito. Qui non avendo riscontrato dagli esami nulla di preoccupante, era stata dimessa. Il martedì, quel nuovo ricovero fatale insieme al marito e in poco tempo la morte nonostante la corsa disperata contro il tempo da parte dei medici in rianimazione. Da qui le indagini lampo della polizia dirette dal vice questore Maria Felicia Salerno con il sequestro del ristorante e di alcuni prodotti.

Ora sarà l'autopsia domani a stabilire cosa realmente è accaduto.  

Sotto il profilo giudiziario, sono tre al momento le persone iscritte nel registro degli indagati, i titolari del locale e un medico del pronto soccorso dell'ospedale Frangipane. La speranza è che si possa stabilire presto la verità. Troppe le persone che stanno soffrendo, dall'una e dall'altra parte. Sono frastornati e affranti dal dolore i familiari di Gerardina e Angelo, gente semplice e riservata. Hanno scelto la strada del silenzio di fronte ad un caos mediatico incontrollabile che non fa parte minimamente della loro vita quotidiana fatta da sempre di umiltà, lavoro e sacrifici Stesso discorso per i titolari del ristorante sbattuti a livello nazionale come mostri in prima pagina senza aver ancora appurato un minimo di verità e un solo elemento certo.