Avrebbero stipulato presunti falsi contratti di vendita di auto, cedendo poi a privati le macchine avute in permuta. Condotte delle quali avrebbe fatto le spese la concessionaria di cui all'epoca erano dipendenti, racchiuse nelle accuse di truffa ed appropriazione indebita. Sono quelle dalle quali dovranno difendersi tre persone spedite oggi a giudizio dal gup Roberto Nuzzo, così come chiesto dalla Procura. Si tratta di N. M. (avvocati Antonio Rodriguez e Andrea Satta), 46 anni, di San Giorgio del Sannio, L. D'. (avvocati Stefano Travaglione e Giancarlo Rubbo), 44 anni, di Sant'Agata dei Goti, e P. C. (avvocato Matteo De Longis), 40 anni, di Benevento.
Gli inquirenti ritengono di aver ricostruito il loro modus operandi in decine di operazioni: punto di partenza, la sottoscrizione di contratti per l'acquisto di veicoli di vario tipo. E' il caso, ad esempio, di una Fiat 500, con la permuta di una Smart valutata 2mila euro, per un totale di 15mila e passa euro. Nel contratto che sarebbe stato falsificato, i venditori avrebbero omesso la permuta ed avrebbero modificato il prezzo concordato con gli acquirenti, fissandolo a 14mila 500 euro. La Smart sarebbe poi stata ceduta ad una terza persona per l'importo di 2500 euro.
Il rappresentante legale della società – la 'Sara 3 srl', parte civile con gli avvocati Vincenzo Regardi e Stefano Tangredi- sarebbe stato in questo modo indotto in errore perchè sarebbero stati depositati contratti con un contenuto difforme da quello realmente firmato. Ciò avrebbe procurato agli imputati, dal dicembre del 2018 al dicembre del 2019, una somma complessiva di oltre 16mila euro, oltre ad una Peugeot 206 rivenduta per 4mila euro. Il processo nei loro confronti partirà il 27 maggio del prossimo anno.