Benevento

(f.s.) A Catania ci hanno pensato per tutta la notte, alla fine hanno deciso (così pare, ma mai escludere sorprese...) di continuare con Luca Tabbiani. Sotto l'Etna, sportivamente parlando, c'è una polveriera: molti tifosi non credono neanche più al progetto del gruppo australiano che fa capo a Pelligra. La squadra rossoblù è naufragata contro l'Avellino di Pazienza, che continua a raccogliere oro da tutti quei giocatori che avrebbero dovuto recitare un ruolo di secondo piano o semplicemente diverso da quello in cui sono stati chiamati ad operare. Prendiamo Marco Armellino, 34 anni di Vico Equense, probabilmente l'anima del nuovo Avellino forgiato da Perinetti. Armellino è specialista in promozioni dalla C: ha vinto a Lecce, a Monza e a Modena. E' un ottimo centrocampista, ma si adatta ovunque. Quando Pazienza ha visto sgretolarsi pezzo per pezzo la difesa formata da Rigione, Cionek e (ultimo) Benedetti (a Catania mancava anche Tito), non ci ha pensato su due volte ad arretrare in mezzo al reparto a tre proprio il mediano di Vico. Anche a centrocampo le gerarchie sono cambiate quando sono scivolati in panchina i vari D'Angelo e Dall'Oglio, ancor di più in attacco dove si era puntato molto (se non tutto) sul bomber ex Francavilla, Patierno. Sgarbi, divenuto ora insostituibile, era partito come quarto attaccante dietro lo stesso Patierno, Marconi e Gori. Merito di Pazienza, senza dubbio, ma anche di un paradosso, come dire?, che si è trasformato in “fortuna nella sfortuna”, che ha tolto di mezzo molti dei prescelti di inizio campionato ed ha consentito di scoprire degli autentici “crak” come Sgarbi e Gori.

Nell'11a giornata di C manca solo la sfida di stasera tra Benevento e Potenza. I giallorossi sono chiamati a vincere per rimanere a braccetto con l'Avellino al secondo posto e far sentire il fiato sul collo alla Juve Stabia.

Le altre partite sono tutte andate in scena ieri sera. Qualche sorpresa e molte conferme. Nell'alta classifica non ha sbagliato il colpo la Juve Stabia, che ha battuto un ottimo Latina grazie ad un gol di testa del novarese Belich. Le vespe si confermano squadra pratica: possesso palla al Latina (58%), tiri in porta favorevoli agli stabiesi (15-8). La vetta della classifica è ancora dei gialloblù. Spicca la vittoria netta del Picerno, così come lascia interdetti il ko del Foggia: possesso identico (50%), ma lucani più cinici (13 tiri a 10), in gol (a secco il bomber Murano) con De Cristofaro e Santarcangelo al loro primo centro stagionale. Non lascia indifferenti il 4 a 2 della Casertana a Cerignola, benchè i pugliesi fossero privi di alcuni titolari (soprattutto il portiere Krapicas): i falchetti sono a ridosso delle prime, insieme al Taranto di Capuano, che deve anche recuperare una partita (il primo novembre allo Jacovone col Messina). Outsider che si possono trasformare presto in protagoniste. La serie C mantiene il suo fascino impenetrabile, dove l'unica certezza è quella di non averne affatto.