"Questa è la Chiesa che siamo chiamati a sognare: una Chiesa serva di tutti, serva degli ultimi. Una Chiesa che non esige mai una pagella di 'buona condotta', ma accoglie, serve, ama. Una Chiesa dalle porte aperte che sia porto di misericordia". Lo ha detto PAPA Francesco nel corso dell'omelia durante la messa a conclusione della prima sessione del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità.
Penso a quanti sono vittime delle atrocità della guerra; alle sofferenze dei migranti, al dolore nascosto di chi si trova da solo e in condizioni di povertà; a chi è schiacciato dai pesi della vita; a chi non ha più' lacrime, a chi non ha voce". Ha proseguito il Pontefice, "E penso a quante volte, dietro belle parole e suadenti promesse, vengono favorite forme di sfruttamento o non si fa nulla per impedirle. E' un peccato grave sfruttare i più deboli, un peccato grave che corrode la fraternità e devasta la società", ha sottolineato il Santo Padre.
"Sempre dobbiamo lottare contro le idolatrie; quelle mondane, che spesso derivano dalla vanagloria personale, come la brama del successo, l'affermazione di sé ad ogni costo, l'avidità di denaro, il diavolo entra dalle tasche, non dimentichiamolo, il fascino del carrierismo; ma anche quelle idolatrie camuffate di spiritualità: le mie idee religiose, la mia bravura pastorale... Vigiliamo, perché non ci succeda di mettere al centro noi invece che Lui".