Benevento

(fras) Diciamolo subito: un punto a Foggia non è mai da buttar via. Per il contesto in cui si gioca, per la forza dei rossoneri che in casa avevano ottenuto finora 3 vittorie ed un pari. 

Ma il Benevento dello Zaccheria ha mostrato come sempre luci ed ombre. L'idea di squadra c'è, ma non sempre gli elementi che la supportano sono quelli giusti per cogliere il miglior risultato. Sotto questo aspetto non bisogna mai dimenticarsi che la strega sta facendo a meno di giocatori di provata caratura tecnica come Pinato, Simonetti e lo stesso Tello. Se i primi due non si fossero infortunati e il colombiano avesse risposto alle aspettative per quello che realmente vale, probabilmente uno come Kubica avrebbe visto il campo molto più di rado. Parliamo del polacco, perchè quella posizione “volutamente ibrida” a galleggiare tra le linee non gli si addice e benchè abbia avuto le chances per mettersi in mostra rimane un mero oggetto misterioso. Comprendiamo anche le remore del tecnico a schierare in una partita così temuta come quella di Foggia un attaccante (Ferrante) con alle sue spalle due mezze punte come Ciano e Bolsius. Ma all'atto pratico accade che se al posto di un elemento votato all'offensiva come l'olandese gioca un centrocampista che appare per un tempo come un corpo estraneo, allora invece che essere spregiudicati, si è semplicemente uno in meno.

Il pensiero fisso di Andreoletti è l'equilibrio e non gli si può dar torto. E' un elemento imprescindibile in un campionato come questo. Ma, pensiamo, che vada ricercato in un'altra maniera.

La difesa, che pure ha Capellini e Terranova fuori, funziona bene. Quello di Foggia è stato il sesto “clean sheet” stagionale su dieci partite, oltre che il nono risultato utile di fila. E' un segnale forte e non può essere ignorato. Funziona la difesa e più in generale la fase difensiva che si avvale dell'apporto prezioso del resto della squadra. Funziona meno la fase offensiva, che appare ripetitiva e poco incline a liberare un uomo al tiro (12° attacco del girone per gol segnati). L'elemento più pericoloso rimane Camillo Ciano, che avrà pure scarsa mobilità, ma anche da fermo è capace di fare la differenza. In questo momento in cui Ferrante sembra avere un po' le polveri bagnate, sembra un delitto lasciare fuori un elemento come Bolsius che ha le accelerazioni che servono e l'imprevedibilità che manca al reparto offensivo. Ci rendiamo conto che aspettando i recuperi di giocatori importanti (un numero ancora impressionante: Pinato, Simonetti, Benedetti, Marotta, oltre a Ciciretti, ovviamente), la coperta rimane corta in qualche zona del campo, ma con qualche accorgimento si può anche avere un risultato migliore.

Nella foto Taddeo, il clamoroso palo colto da Ciano nel secondo tempo