Scafati

Questa mattina il sindaco Pasquale Aliberti, nella qualità di massima autoritaria sanitaria sul territorio comunale, ha firmato l’ordinanza n. 18 con la quale ha intimato all’Asl Salerno e alla Regione Campania, "quale immediata prescrizione operativa per quanto di propria competenza, l’immediata riapertura del punto di primo intervento dell’ospedale di Scafati “Mauro Scarlato” nonché la dotazione di ambulanze con a bordo medici rianimatori esperti dell’emergenza per la gestione dei casi di maggiore complessità, in numero adeguato in base alla popolazione". Lo rende noto l'ufficio stampa del Comune.

Nello stesso provvedimento il primo cittadino di Scafati ha invitato la direzione sanitaria dell’Asl nonché la Regione Campania, a procedere ad una revisione dell’attuale organizzazione aziendale, al fine di ripristinare i servizi a tutela dell’emergenza sanitaria per il territorio di Scafati e/o di chiunque dovesse, nell’ambito del predetto territorio, necessitare di interventi/cure salva vita.

“Ho ritenuto . ha  dichiarato il Sindaco Aliberti - opportuno e urgente, visti anche gli ultimi accadimenti, tutelare i cittadini da futuri e ulteriori pericoli per la loro incolumità. A seguito della chiusura del PS di Scafati, della sua successiva riconversione e della chiusura del punto di primo intervento (PPI), i cittadini del Comune di Scafati e non solo, non sono garantiti in caso di emergenza da adeguati soccorsi e risultano mancanti e insufficienti le ambulanze rianimative con medico a bordo. Dopo il mio insediamento quale primo cittadino ho voluto dare continuità all’attività già precedentemente intrapresa, provvedendo a sollecitare un dialogo istituzionale con l’Asl di Salerno al fine, di adottare gli atti conseguenziali necessari al ripristino di un’adeguata rete di emergenza".

Il braccio di ferro dunque riprende: nel mirino quello che per gli scafatesi è la violazione dell'articolo 32 della Costituzione.

"Una responsabilità autonoma della struttura, non riferibile ad una condotta colposa del personale medico, bensì ad una colposa carenza organizzativa della struttura stessa che comprende, la non disponibilità di attrezzature adeguate, sicurezza degli impianti, custodia dei pazienti, apprestamento di medicinali, nonché messa a disposizione del personale medico, ausiliario e paramedico, nel numero e con le competenze adeguate, anche nelle situazioni di urgenza - denuncia Aliberti -. L’ulteriore recente chiusura del Punto di Primo Intervento minaccia inevitabilmente la pubblica incolumità dei cittadini di Scafati, i quali, non sono garantiti in maniera adeguata, neppure dai diversi presidi ospedalieri di Nocera e Sarno, presso i quali, a seguito della chiusura del PO di Scafati, si è avuto un sovraffollamento dell’utenza, con grave difficoltà per lo stesso personale sanitario".