Benevento

Confermata in appello la condanna a 6 anni e 4 mesi stabilita nel marzo del 2020 dal Tribunale di Benevento per Giuseppe Botticella (avvocati Luca Guerra e Antonio Leone), 56 anni, di Sant'Angelo a Cupolo, riconosciuto responsabile di estorsione. Per lui anche l'assoluzione, perchè il fatto non sussiste, da un addebito di tentata estorsione e il risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, in favore della parte civile, rappresentata dall'avvocato Vincenzo Regardi.

L'uomo era stato chiamato in causa da una indagine della Mobile per la quale nel marzo del 2017 una 42enne, anch'ella di Sant'Angelo a Cupolo – assistita dall'avvocato Antonio Leone -, aveva patteggiato la pena, sospesa, di 2 anni. Entrambi erano stati arrestati nel 2014 dalla Squadra mobile - poi erano tornati in libertà-, che aveva avviato l'attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche, dopo la denuncia presentata da un autista di Sant'Arcangelo Trimonte.

Aveva raccontato che dal luglio 2013 sarebbe stato costretto a sborsare somme di denaro – in tutto 101mila euro – perchè minacciato. Lei si sarebbe presentata con il nome falso di Silvana Schiavone, facendogli credere che fosse in rapporti di parentela con il clan Schiavone di Casal di Principe. Aveva aggiunto di essersi fidanzato con una donna che in più occasioni era stata importunata dall'ex. Una situazione insopportabile per il giovane di Sant'Arcangelo Trimonte che si era confidato con un collega di lavoro. Proprio quest'ultimo gli aveva presentato Botticella, che a suo dire, avrebbe trovato il modo per convincere l'ex fidanzato a non infastidire più la sua compagna.