Benevento

Operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Benevento in diversi comuni della Valle Caudina - Moiano, Sant'Agata dei Goti - e nelle province di Avellino, Caserta, Potenza e Catanzaro.

In una nota si legge che "i militari, con l’ausilio di unità cinofile, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di 14 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, nonché dei reati di estorsione, danneggiamento, detenzione di materiale esplodente, detenzione e porto illegale di armi e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tutti con l’aggravante del metodo mafioso".

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L'elenco degli indagati include 2 persone di Sant'Agata dei Goti, 4 di Airola, altrettante di Moiano, 1 di Dugenta, 3 di San Martino Valle Caudina e 1 di Santa Maria a Vico.

Questi i destinatari della custodia cautelare in carcere: L. B., 61 anni, di Sant'Agata dei Goti, F. B., 31 anni, di Airola, R. C., 49 anni, di Dugenta, F. C., 65 anni, di San Martino Valle Caudina, R.C., 41 anni, di San Martino Valle Caudina, A.M., 29 anni, di Airola, B. M., 30 anni, di Airola, P. M., 25 anni, di Airola, F. P.M., 22 anni, di Moiano, P.M., 46 anni, di Moiano, D. N.P., 51 anni, di Santa Maria a Vico, V. S., 67 anni, di Sant'Agata dei Goti, L.T., 23 anni, di Moiano, U. V., 59 anni, di San Martino Valle Caudina.

Sono impegnati nella difesa, tra gli altri, gli avvocati Teresa Meccariello, Ettore Marcarelli, Pierluigi Pugliese, Vittorio Fucci, Danilo Riccio, Valeria Verrusio.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti il clan Pagnozzi e le sua ramificazioni a Moiano, Airola, Paolisi, Sant'Agata dei Goti, Dugenta, Durazzano, Limatola, Arpaia, Forchia e, sul versante casertano, San Felice a Cancello.

Attenzione puntata su due estorsioni ed altre tre tentate compiute tra il 2018 ed il 2020 a Dugenta, Sant'Agata, moiano, Sant'Agata ed Airola, con i titolari di alcune imprese costretti a fare i conti con le irruzioni a mano armate nei cantieri, con l'esplosione di ordigni, anche nei pressi delle abitazioni, e l'incendio di mezzi (come il trattore di un'azienda boschiva), per costringerli a versare la tangente.

Un panorama, quello disegnato dalle indagini, che include anche il danneggiamento, con esplosivo, di due auto a Bonea e Santa Maria a Vico, e quello di un esercizio commerciale in allestimento lungo la statale Appia.

Infine, il capitolo della detenzione ai fini di spaccio di cocaina, crack, hashish e marijuana.