Benevento

L'udienza è slittata al 22 gennaio per un difetto di notifica, ma nel frattempo le difese hanno preannunciato al gup Roberto Nuzzo la richiesta di rito abbreviato per i loro assistiti. Sono le tre persone chiamate in causa dall'indagine del sostituto procuratore Maria Colucci e dei carabinieri su una estorsione della quale avrebbe fatto le spese la 'Trotta bus', l'azienda che gestisce il trasporto pubblico e le aree di sosta nel capoluogo sannita.

Si tratta di Niko De Luca (avvocato Antonio Leone), 31 anni, Francesco Lepore (avvocato Nazzareno Fiorenza), 29 anni, e Marco Chiariello (avvocato Massimiliano Cornacchione), 24 anni. I tre giovani erano stati arrestati nel maggio del 2021: erano inizialmente finiti in carcere, dopo una settimana avevano ottenuto i domiciliari, fino a quando il Riesame li aveva rimessi in libertà dopo aver annullato l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Vincenzo Landolfi su richiesta del Pm.

Secondo gli inquirenti, i tre avrebbero costretto la 'Trotta bus service', in concorso tra loro, ad accettare un parcheggio, gestito abusivamente e non autorizzato, adiacente a quello della società allo stadio Ciro Vigorito. In questo modo si sarebbero procurati  “un ingiusto profitto”  consistente nei soldi incassati per la sosta in un'area di 2mila metri quadri che può ospitare 170 veicoli.

Nel mirino le minacce che avrebbe subito un dipendente dell'azienda e l'incendio di due parcometri in piazza Cardinal Pacca, di cui sono ritenuti responsabili, su mandato di De Luca, Lepore e Chiariello, che con le loro dichiarazioni spontanee rese durante gli interrogatori di garanzia avevano respinto ogni addebito. L'unico a rispondere al giudice era stato De Luca, che si era detto del tutto estraneo alle accuse, escludendo minacce e danni economici causati alla 'Trotta, che, aveva spiegato, riempiva sempre di auto il parcheggio allo stadio adiacente a quello che lui avrebbe gestito abusivamente.

Oltre a negare qualsiasi coinvolgimento nell'incendio appiccato ai due parcometri in piazza Cardinal Pacca, il 29enne aveva contestato alcune affermazioni che gli erano state attribuite, definendole una deduzione di un impiegato dell'azienda, ricordando che quest'ultimo aveva partecipato ad un corso per ausiliari del traffico che aveva organizzato con la sua cooperativa. Una circostanza che a suo dire rendeva incredibile l'affermazione secondo la quale il dipendente ne conosceva solo il nomignolo.