Napoli

Alla presenza di 28 consiglieri si sono aperti i lavori del Consiglio comunale di Napoli presieduti da Enza Amato. Dopo il flop della volta scorsa quando è venuto meno il numero legale la seduta non poteva che aprirsi con la richiesta di un chiarimento politico alla luce di una evidente tensione tra consiglieri e amministrazione.

Il consigliere Nino Simeone (Gruppo misto), che appoggia la maggioranza, ha puntato l'indice in maniera netta nei confronti degli assessori, accusandoli di essere distanti e indifferenti alle richieste del Consiglio: "I responsabili, politicamente, di cio' che sta accadendo siete voi, i vostri dirigenti, i vostri uffici - ha esordito Simeone - Il 90% delle azioni che il Consiglio comunale cerca di condividere con l'amministrazione non vengono prese in considerazione dai vostri uffici, dai vostri dirigenti. Il tema e' tutto politico".

Simeone ha lamentato che "sono tre mesi che attendono una risposta dall'assessore Luca Trapanese, ma l'assessore poi ha il tempo di andare in tv per fatti che non riguardano l'assessore. Questo non esiste". Quindi il consigliere ha rincarato la dose: "Atti deliberativi che non si capiscono, problemi tra opposizione e amministrazione, impegni che vengono presi e non mantenuti Simeone ha inoltre rilevato che un problema di comunicazione esiste anche tra l'amministrazione e la citta': "Quello che manca e' la comunicazione tra quello che fa l'amministrazione, il Consiglio e la citta': la citta' e' sporca, la citta' ancora aspetta di capire la funicolare di Chiaia che fine ha fatto e nessuno spiega a che stanno i lavori. Il 95% delle cose che fa questa amministrazione nessuno sa niente".

Non solo: Simeone ha anche ammonito l'esecutivo su alcune dichiarazioni fatte alle stampa che hanno acceso il fuoco della protesta. "Pesate bene le parole - ha detto Simeone - e fate attenzione a quello che fate, perche' cio' che fate ha una reazione. Circa 500 persone sotto il palazzo per una dichiarazione che si poteva concordare". Simeone ha quindi ricordato agli assessori che "da soli non andate da nessuna parte, senza di noi non esistereste"; ha sottolineato che "chi paga politicamente siamo noi, chi paga politicamente e' Gaetano Manfredi", e ha chiesto agli assessori "di garantire al nostro lavoro un minimo di dignita'".