Salerno

È stato il migliore in campo nel match di ieri dell'Arechi. Salernitana-Cagliari finisce 2-2 e i granata si salvano grazie alla doppietta del bomber senegalese. Era sicuramente il giocatore più atteso e che, forse, più di tutti rappresenta la crisi di uan squadra allo sbando. Dia ha giocato (o meglio, giochicchiato) per 80 minuti. Poi, la zampata del leone e la trasformazione di un rigore calciato alla perfezione, per andare a riprendersi il pareggio. Dia ha esultato mostrando il nome sulla maglia e chiedendo che venisse gridato il suo nome (mentre la Curva, al "Boulaye" dello speaker, rispondeva con "Salerno").

Le parole di Boulaye Dia nel post-partita: "Ora sto meglio. Oggi abbiamo guadagnato un punto"

Dia ha parlato nell'immediato post-gara ai microfoni di DAZN assicurando che "sono stati mesi difficili ma ora sto meglio, sono a disposizione del mister e della squadra e sono felice di aiutarla. Abbiamo parlato tanto con Inzaghi, ora abbiamo cambiato modo di giocare. Mi trovo bene e dobbiamo continuare a lavorare così. Stiamo affrontanto un momento difficile, oggi abbiamo guadagnato un punto, ma spero che la vittoria arrivi presto".

L'importanza di chiamarsi Boulaye

Mettendo per un attimo da parte tutte le vicende che avvengono fuori dal campo - e di cui Dia si è reso protagonista, in negativo -, il suo impatto all'interno del rettangolo verde è innegabile. L'anno scorso mise a segno 16 reti e confenzionò anche assist fondamentali. La Dia-dipendenza in fase offensiva è innegabile, in quanto la somma di gol e assist (G+A) che vengono dal cannoniere senegalese sfiora e supera il 50% dei gol totali di squadra. Anche se le strade di Dia e della Salernitana potrebbero separarsi a breve - che sia a gennaio o a luglio - è fondamentale recuperare fisicamente e mentalmente un giocatore che, da solo, può garantire una buona parte di salvezza.