Avellino

di Luigi Mainolfi

Fra meno di un anno, ci sarà il rinnovo del Consiglio Comunale di Avellino e agli elettori non sono ancora noti programmi e candidati Sindaco, tranne l’uscente. L’opinione pubblica viene distratta dall’espressione “Campo largo”, che sembra l’araba fenice e dalle parole destra e sinistra, che sono insufficienti per indicare tutti i partiti e le ipotesi di ammucchiate. Nemmeno un cenno alla cose da fare. Nella Prima Repubblica,le forze politiche avevano un programma per ogni territorio, dal nazionale al locale.

Alle elezioni presentavano proposte per ogni tipo di problema. Le forze politiche avevano un rapporto continuo con gli elettori. I problemi della società le impegnavano per trovare le giuste soluzioni. La competizione elettorale avveniva sul terreno programmatico e senza interruzione temporale. Adesso, sembra che in gioco non ci sia il futuro della società, ma solo il desiderio di indossare la fascia tricolore e seguire le processioni. Una delle cause di tale declino culturale è stata tangentopoli e la sostituzione dei Partiti, che avevano modelli di società, con Partiti senz’anima e senza una visione del futuro, dalla quale estrarre anche le proposte per i territori periferici. Prima, si pronunciava il nome di un Partito e si capivano le sue eventuali proposte.

Adesso, ci domandiamo: Cosa significa Partito Democratico? Quali valori indica 5Stelle? Quale legame c’è tra la Lega e il nostro territorio? Quanti gruppi stanno sotto le lenzuola “destra e sinistra”? Anche la differenza tra la classe dirigente di una volta e quella attuale crea sconforto. Intanto, i problemi aumentano. L’informazione ci ricorda le cattive condizioni dell’Irpinia e del suo capoluogo.

La popolazione diminuisce, alcune istituti scolastici saranno chiusi, le saracinesche abbassate aumentano, i furti e i disagi sociali aumentano, i servizi si riducono, i giovani si trasferiscono al Nord, l’età media aumenta e, con essa, l’esigenza di RSA. Inoltre, la presenza degli immigrati ha raggiunto il 3,5% della popolazione, cosa che comporta la perdita di una percentuale del PIL, a causa delle rimesse verso i Paesi di loro provenienza. La politica, invece di elaborare un progetto per invertire la tendenza, perde tempo a cercare di non fare esplodere la concorrenza tra aspiranti Sindaci.

Le forze politiche non sanno nemmeno cosa fare e cosa proporre per invertire la tendenza al fallimento sociale ed economico. Nel corso degli anni, grazie a veri politici, sono state avanzate proposte utili a valorizzare le risorse indigene. Purtroppo, gli attuali dirigenti politici non sanno nemmeno copiare. È facile sistemare una strada, illuminare il Corso di Avellino, organizzare una Festa rionale, finanziare Concorsi di Poesie, organizzare marce per i diritti civili, ecc.

Il difficile è far crescere il fascino del territorio e valorizzare le risorse artistiche e culturali. Ricordo, agli eventuali politici, che ci degnano della lettura di questo articolo, che già esistono progetti e proposte. Chi volesse discuterne è gradito. Mi permetto, di consigliare ai dirigenti politici irpini di non aspettare e capire dove bisogna andare, per evitare di essere mandati a quel….

Aspettiamo proposte e candidati.