Quindici

di Paola Iandolo 

 Scarcerato dai magistrati della Corte di Appello di Napoli Salvatore Graziano, cinquantenne figlio del defunto boss Arturo, detenuto dal 2019 perché coinvolto nel blitz di Carabinieri del Nucleo Investigativo e Procura Distrettuale Antimafia contro il gruppo che aveva imposto il ritorno del clan nel Vallo di Lauro a suon di fucilate e incendi. Per Graziano, difeso dal penalista Raffaele Bizzarro, è  scattata la decorrenza dei termini di custodia cautelare, come deciso dai giudici della II Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli

Processo in corso

Salvatore Graziano è ancora a processo per associazione a delinquere di stampo mafioso davanti al Tribunale Collegiale di Avellino, presieduto dal giudice Scarlato a piede libero. Processo nato da un’inchiesta della Dda e Carabinieri che portò all’arresto, nell’agosto del 2019, di quattro indagati, tra cui Salvatore Graziano, che con colpi di fucile e telefonate minatorie anche attraverso whatsapp alle loro vittime, pretendevano il pagamento del pizzo al tre per cento sugli appalti pubblici.  Le ordinanze di custodia cautelare furono firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli, Leda Rossetti. Nell’inchiesta emersero diverse estorsioni (anche tentate), nei confronti degli imprenditori impegnati a realizzare opere nella zona del Vallo Lauro. Gli affiliati al clan Graziano intendevano stabilire la loro supremazia: «qui comandiamo noi».